AGRICOLTURA AEROPONICA: IL FUTURO DELLE SERRE SICILIANE PER PRODUZIONI DI ALTA QUALITA’ NELL’AMBITO DEL PROGETTO AGRIPONIC. OGGI A RAGUSA UN’INTERA GIORNATA DI STUDI CON ESPERTI A CONFRONTO.

Potenziamento della produzione orticola in un rapporto addirittura fino a 50 volte superiore allo standard attuale, con costi minori e secondo un processo ecosostenibile che ridurrà l’impatto sul territorio diminuendo notevolmente l’uso di acqua ma anche di fertilizzanti e sostanze chimiche. Sono le serre del futuro che nasceranno anche in Sicilia grazie all’agricoltura aeroponica. Un’innovazione che riguarda da vicino non solo l’orticoltura ma anche la floricoltura e la produzione di erbe medicinali seguendo un modello di sviluppo innovativo e di piena sostenibilità ambientale. E’ quanto emerso dalla nuova giornata di studio che si è svolta oggi al teatro Donnafugata di Ragusa Ibla nell’ambito del progetto “Agriponic – promozione e diffusione della tecnologia aeroponica in agricoltura” finanziato nell’ambito del Programma Enpi Cbc di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Tunisia 2007 – 2013 e di cui il Comune di Ragusa è partner capofila. Gli esperti a confronto hanno illustrato i dettagli del progetto che vede tra i partner italiani lo Svimed Onlus e la Confagricoltura Ragusa, con la collaborazione dell’associazione “Progettiamo Insieme Onlus” e per la Tunisia, l’Unione Regionale dell’Agricoltura e della Pesca e il Commissariato Regionale per lo Sviluppo Agricolo di Manouba. Ad illustrare le principali caratteristiche del progetto e la bontà dell’agricoltura aeroponica è stato in apertura Giovanni Iacono, presidente di Svimed: “La coltivazione aeroponica è una tecnica di coltivazione altamente innovativa che avviene fuori suolo, dunque senza l’inserimento della pianta all’interno della terra, e in ambiente protetto. Le radici delle piante sono sospese in aria e vengono alimentate tramite una soluzione nutritiva che viene nebulizzata. In questo modo si ottengono vari benefici come la drastica riduzione di utilizzo di acqua per l’irrigazione in agricoltura, la protezione dei terreni da un eccessivo sfruttamento da agricoltura intensiva, la protezione delle falde acquifere sotterranee, evitando nitrati e fertilizzanti chimici. Ma l’aspetto più interessante riguarda l’incremento quantitativo e qualitativo della produzione a ciclo continuo, ben tutelata dagli agenti atmosferici esterni e da agenti patogeni”. Un’agricoltura che porta a produzioni di qualità che diventano assolutamente appetibili alla grande distribuzione considerato che è possibile contare su standard qualitativi e quantitativi durante tutto l’anno di produzione. Ciò significa, come spiegato da Gaetano Verdoliva direttore generale di Aeroponica Industriale, un reddito garantito per i produttori. “Costi di produzione più bassi, produzioni di qualità e in quantità assolutamente incredibili, con un rapporto di uno a cinquanta rispetto alla produzione delle serre tradizionali e soprattutto possibilità di stare sul mercato in modo migliore anche durante i periodi di crisi – ha spiegato Verdoliva – Le serre aeroponiche sono modernissime e richiedono meno impegno anche in termini di manodopera. Abbiamo progettato serre guidate dai computer anche nella distribuzione quotidiana dei nutrimenti destinati alle radici delle piante. Tutto avviene in ambienti sterilizzati e dunque dove difficilmente attecchiscono i patogeni. Insomma, si abbassano i costi e si incrementa la produttività tra l’altro con la possibilità di avviare l’attività avendo già in mano contratti con la grande distribuzione per il ritiro del prodotto”. Una rivoluzione che potrebbe presto toccare la costa dell’area iblea, la più grande fascia trasformata della Sicilia ma anche la Tunisia dove con i partner si sta lavorando alla realizzazione di alcune serre tipo. “Assolutamente una rivoluzione anche in termini di approccio al mercato – ha spiegato Andrea Pezzoli direttore commerciale Aeroponica Industriale – perché in questo modo si avrà una maggiore forza per poter rispondere positivamente alle richieste della grande distribuzione organizzata che chiede prodotto costantemente garantito in qualità e quantità durante tutto l’arco dell’anno. Grazie alle intese raggiunte siamo in grado di attivare dei programmi di ritiro del prodotto che diventano garanzia da portare in banca anche per gli investimenti da realizzare. In ogni caso il consiglio è sempre quello di fare rete tra produttori”. E un altro caso di successo è stato raccontato dall’imprenditore toscano Stefano Bigalli de La Guardiana. Lasciandosi alle spalle la sua attività di operatore culturale, ha deciso di investire nell’agricoltura aeroponica. Per riscaldare le sue serre non lontane da Firenze, oltre ai raggi solari utilizza del vapore naturale. Ha iniziato a produrre quasi per gioco. Unendo le forze della sua azienda ad un’altra società locale, in totale raggiungono 80 dipendenti che ogni giorno riescono a raccogliere quintali di prodotti da avviare alla grande distribuzione, in questo caso Conad. “L’agricoltura aeroponica, in base all’esperienza fatta – ha detto Bigalli – è assolutamente un vantaggio per l’impresa. Guardando all’investimento complessivo, si riducono i costi e si incrementa la produttività in serra, con produzioni che diventano un ottimo reddito. Siamo dinnanzi ad una coltivazione concretamente innovativa che a mio giudizio rappresenterà sempre più il futuro. Impiantare una serra tradizionale di 1000 metri quadrati costa circa 30 mila euro. Con la serra aeroponica costa circa 250 mila euro, ma in base alla mia esperienza, sicuramente è una somma che già al primo anno si recupera senza troppe difficoltà”. Tra i presenti al partecipato seminario anche numerosi professionisti, agronomi, agricoltori e studenti dell’istituto Majorana di Ragusa. In sala sono intervenuti anche tecnici del settore e rappresentanti di importanti aziende agricole sia iblee che di altre province siciliane.

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