Pozzallo, processo Vega Oil. No del Gup a reati contestati in secondo tempo

I reati contestati in un secondo tempo agli imputati non possono essere integrati con le accuse precedenti. E’ quanto deciso il Gup del Tribunale di Modica, Maria Rabini, che, dunque, ha rigettato la richiesta di accorpamento delle accuse avanzata dal Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, riguardo al procedimento penale contro “Edison”. Riparte da zero, quindi, il processo dopo che il giudice monocratico, Antongiulio Maggiore, aveva ammesso l’eccezione di nullità per lesione del diritto alla difesa avanzata dagli avvocati degli imputati rinviando tutto nuovamente al Gup. Il capo d’imputazione annullato dal giudice riguardava il traffico organizzato di rifiuti. Le ipotesi d’inquinamento dell´ambiente marino erano già state escluse in fase preliminare. Il procedimento aveva preso le mosse dalla vicenda concernente il “Campo Vega”, sui presunti sversamenti a mare di sostanze derivanti dall’estrazione di idrocarburi a cinque miglia al largo di Pozzallo, da parte della piattaforma galleggiante “Vega Oil”, poi sostituita dalla “Leonis”. I difensori avevano eccepito sui reati per i quali i loro assistiti erano stati rinviati a giudizio e che, secondo loro, sarebbero stati più gravi rispetto alle accuse contestate in origine, a causa della decisione della magistratura inquirente di rivedere l’impianto accusatorio prima del rinvio a giudizio, salvo poi tornare sui propri passi. Dopo avere rigettato la proposta del Procuratore della Repubblica di integrazione dei reati, il Gup ha fissato la prossima udienza preliminare al 19 febbraio.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa