Sopravvissuti alla fine del mondo annunciata dai Maya e tornati alle umane vicissitudini,ci prepariamo a formulare gli auguri di buon Natale a parenti, amici, conoscenti ma anche, seppure per motivi diversi,ai tanti che hanno contribuito con il loro operato a rendere la prossima festività un momento cupo e non di gioia,per la loro irrefrenabile voglia di arricchimento personale.
Ai nostri familiari, alle persone che stimiamo, va augurato un Natale non compromesso dall’austerità del momento, con la convinzione che anche i momenti peggiori prima o poi siano seguiti da fasi meno complicate che ci troveranno più consapevoli e determinati di prima. Un augurio speciale va a tutti gli operatori del volontariato che nel nostro Paese sono tanti e grazie al loro quotidiano spirito di sacrificio e carica di grande umanità, certe situazioni di grande disagio sociale riescono ad essere vissute con dignità. Buon Natale a tutti i politici, quelli buoni e quelli che fingono di esserlo; ai primi perché riescono a non farsi fagogitare dalle nefandezze dei politicanti ed agli altri perché ci hanno reso palese la loro vera natura ,preparandoci all’inderogabile necessità della sostituzione. Buon Natale a quei professionisti pubblici e privati che dimenticano sovente di comportarsi come persone, perché dietro una scrivania si sentono degli dei, ma soprattutto buon Natale a quelli che mostrano una grande sensibilità nel mettersi a disposizione degli altri e rendere meno traumatiche determinate situazioni.
Buon Natale a chi sta espiando una pena, augurando che presto le condizioni carcerarie siano di riabilitazione e non di perdita di dignità per le situazioni di sovraffollamento che caratterizzano il sistema carcerario italiano.
Buon Natale agli operatori dell’informazione che grazie al proprio lavoro, siamo sempre più informati di ciò che avviene e per quali responsabilità e più consapevoli di chi ci rappresenta, ponendoci nella condizione di poter scegliere più adeguatamente per il nostro futuro.
In pratica, buon Natale a tutti, con la speranza che i meno giusti, i meno buoni, possano essere contagiati dai migliori per una società futura più a misura d’uomo.
Sopravvissuti alla fine del mondo, ora pensiamo a Natale! La riflessione di Ballarò
- Dicembre 24, 2012
- 8:21 pm
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