Modica, “Don Giugginu ‘re gelati”. Alla proiezione della “prima” tanta gente e polemiche

C’era Don Giugginu ‘re gelati , all’anagrafe Giorgio Di Rosa, e c’era anche la moglie, ma non c’erano la sua unica figlia, il genero e i nipoti. Figuraccia degli organizzatori della prima del film “Gelati e Granite” del regista modicano Ivano Fachin, proiettata venerdì scorso all’Auditorium “Pietro Floridia”. La figlia, Giusy, è arrabbiatissima. “Mi avevano telefonato per sapere quante persone eravamo in famiglia per riservarci i posti – dice risentita la donna – e avevamo comunicato che eravamo venti. Venerdì siamo arrivati e all’ingresso della struttura c’era una fila interminabile”. Giusy Di Rosa ha detto ai figli e ai nipoti di attendere che venisse smaltita la folla, tanto i posti erano riservati. “Quando tutti si sono accomodati – aggiunge la donna – e stavamo entrando, ci hanno bloccato fuori dicendoci che era tutto esaurito, che non c’erano più posti. Ho fatto rilevare che eravamo i parenti e che ci avevano riservato le poltrone, che mio padre e mia madre erano già dentro”. “Ci dispiace – è stata la replica – la struttura è piena e non ci sono più posti. Magari attenda la seconda proiezione”. Il gruppetto di parenti, a questo punto, risentito è ritornato a casa. “Ho fatto una figuraccia con i miei colleghi di lavoro e gli amici che, invece, avevano assistito alla “prima” – aggiunge – e che mi chiedevano se il film su mio padre mi era piaciuto. Devo dire che il regista Ivano Fachin mi ha telefonato scusandosi ripetutamente, ma credo che la disorganizzazione sia stata enorme. Se ci avevano riservati i posti, tra l’altro anzichè venti eravamo in diciotto, perchè hanno consentito ad altri di occuparli”. “Magari – incalza un conoscente della famiglie – perchè allettati dalla vendita dei biglietti”. Don Giugginu, ultraottantenne, è, a Modica, ma anche Ragusa, Scicli, Pozzallo e Ispica, piazze dove si sposta quotidianamente alla ricerca di fiere e mercati, l’uomo del gelato e delle granite. Quella di Don Giugginu è la storia di solitudine di un uomo sposato, cui la vita ha dato quattro figli, ma ne ha tolti tre(l’ultima pochi mesi fa), la cui dimensione privata è ignota a tutti. Tutti ne conoscono il volto pubblico. Lui amante di film western al punto da vederne due a sera, è egli stesso un personaggio western, ruspante, fuori dal tempo e dalle regole. “Sono un uomo pulito come uno spicchio d’aglio – è la sua frase più ricorrente”.

 

nella foto “Don Giugginu” con il regista Ivano fachin

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