DOMENICA 13 GENNAIO TORNA LA HYBLA BAROCCO MARATHON NESSUN SOSTEGNO DAGLI ENTI LOCALI MA SI CORRE LO STESSO

Senza nessun sostegno. Se non quello della passione. E la determinazione di farcela anche stavolta. Per celebrare nel modo più dignitoso possibile l’edizione del decennale. Torna a Ragusa la “Hybla Barocco Marathon”, la kermesse podistica che nel 2013 è in programma domenica 13 gennaio. Fervono i preparativi per uno degli appuntamenti più attesi d’inizio anno dagli atleti di tutta Italia. Tra i muri a secco, i paesaggi agresti della campagna iblea e i monumenti barocchi anche stavolta si annuncia una competizione ricca di stimoli per i vari corridori che arriveranno, come da tradizione, da ogni parte della Penisola. E anche oltre. Ci sarà la possibilità di cimentarsi con il tracciato classico della maratona, 42 chilometri e 195 metri, che si snoderà per le zone più suggestive della città di Ragusa. Partenza alle 8 del mattino da via Feliciano Rossitto. Ci sarà anche l’opportunità di sperimentare un’altra manifestazione competitiva, la “StraRagusa”, anche in questo caso giunta alla decima edizione, lunghezza 21 chilometri circa, con il via che sarà dato intorno alle 9,45, sempre dalla stessa base di partenza. Come se non bastasse, sarà l’occasione per confrontarsi con il Gran prix provinciale di podismo su strada. Domenica 13 gennaio, infatti, si correrà la prima prova del nuovo anno. Anche nel 2013 la maratona sarà intitolata a Emiliano Ottaviano, indimenticato dirigente sportivo dell’area iblea venuto a mancare in giovane età negli anni scorsi. Altri eventi collaterali sono in fase di definizione e saranno comunicati nei prossimi giorni. L’arrivo della maratona è fissato, come sempre, nello splendido scenario monumentale di piazza Duomo a Ragusa Ibla. L’organizzazione della Hybla Barocco Marathon è curata dall’associazione “Sicily is one” presieduta da Sebastiano La Mesa, con il supporto dell’associazione “No al doping” di Mimmo Causarano ed Elio Sortino oltre al supporto dello Csain. “Rispetto ad un anno fa – afferma La Mesa – possiamo dire, con un certo orgoglio, che potremo contare solo sulle nostre forze. Tutti gli enti locali territoriali si sono defilati ma non ce la sentivamo di perdere questo patrimonio sportivo, soprattutto quando siamo arrivati al giro di boa dei dieci anni. E quindi ci siamo fatti forza e siamo andati avanti lo stesso, in alcuni casi sostenuti da quegli amici che si sono prestati ad aiutarci in maniera del tutto spontanea e volontaria. Se diamo un’occhiata al panorama regionale e del Sud Italia, numerose le maratone scomparse dall’oggi al domani. Ci riteniamo fortunati e anche un pizzico incoscienti. La passione per questa disciplina sportiva non si può contenere”.

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