Arrestato l’uomo che ha accoltellato a Comiso il cognato per questioni di eredità

I carabinieri della Stazione Carabinieri di Comiso hanno tratto in arresto Vincenzo Argentino, comisano di 37 anni, operatore ecologico. Si tratta dell’uomo che avrebbe accoltellato il cognato oggi pomeriggio poco prima delle 15. Poiche’ ritenuto responsabile di aver inflitto in Via generale Girlando di Comiso, causa dissidi di tipo familiare, diverse coltellate attingendolo nella parte superiore dell’addome e della schiena, confronti proprio cognato A.G., residente a Comiso, coniugato, costringendolo ad essere sottoposto a delicato intervento chirurgico.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Comiso, avviate tempestivamente a seguito del primo intervento effettuato da personale del Commissariato di di Comiso, si concludevano presso la Caserma dei Carabinieri di Comiso in via Leonardo Sciascia ove l’Argentino si presentava spontaneamente, dopo essersi dato irreperibile per diverse ore e sollecitato da una serie di perquisizioni effettuate dai militari dell’Arma in tutti i luoghi frequentati dallo stesso che avevano dato però esito negativo. Il coltello è ancora attivamente ricercato dai militari.  L’autore del reato si trova ancora presso la Caserma Carabinieri di Comiso, da dove al termine delle formalita’ di rito, verrà associato presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria Iblea, informata dalla Stazione Carabinieri di Comiso, davanti la quale dovrà rispondere del reato di tentato omicidio.

La vittima, si trova attualmente ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale civile di Vittoria anche se attualmente la stessa risulta essere vigile e rispondere bene alle sollecitazioni mediche. Dopo l’accoltellamento, Argentino si è costituito in serata presso i Carabinieri della Stazione di Comiso.
La necessità che l’Argentino si costituisse al più presto era stata già discussa e concordata con il padre dell’aggressore, che per più ore era stato sentito presso i locali del Commissariato di Comiso, e con il quale si era concordato che lo stesso Vincenzo per non incorrere in aggravamenti della sua posizione, già di per sé piuttosto ben delineata, avrebbe fatto meglio a recarsi presso un qualsiasi ufficio di Polizia.
Tutte le abitazioni e le pertinenze presso le quali Argentino poteva recarsi, inoltre, venivano costantemente tenute sotto controllo dagli uomini della Polizia che più volte erano entrati a rotazione nelle dimore che erano in uso alla famiglia Argentino per verificare che lo stesso non fosse in qualche modo riuscito a trovare rifugio; si da atto che alle ricerche hanno partecipato, oltre gli uomini del Commissariato di Comiso, anche gli uomini del Commissariato di Vittoria oltre che quelli appartenenti alla sezione Volanti di Ragusa che immediatamente allertati per il grave fatto erano giunti nella città casmenea.
Gli appostamenti presso le abitazioni e i controlli continui, nonché il colloquio con il padre, del quale si stanno comunque verificando le eventuali responsabilità, hanno costretto Argentino a recarsi presso un ufficio delle forze dell’ordine mettendo così fine alla sua breve latitanza.

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