Modica, Medicontact con obiettivo la Tunisia. Primi contatti tra le imprese e le agenzie di sviluppo

Il progetto “Medicontract” che si pone l’obiettivo di avviare un rapporto imprenditoriale e commerciale tra il sud est siciliano e la Tunisia, ha avuto ieri a Modica l’avvio di una prima fase di partnership. Ventiquattro imprese, che operano nelle provincie di Ragusa e Siracusa ( imprese di costruzione, aziende di promozione del territorio, aziende che operano nel settore della energia alternativa, imprese agricole e dei semilavorati e ai servizi alberghieri), hanno tenuto una contatto diretto con i rappresentanti dell’assistenza tecnica per favorire lo sviluppo italo – tunisino.
Così nello scambio “be to be” si sono confrontate dieci aziende di costruzione edile, quattro del fotovoltaico, sei del comparto agricolo, due della promozione del territori e due dei servizi alberghieri. La filiera locale del contract nasce da un contesto artigianale e dei servizi di grande tradizione. E’ costituita da un grande numero di piccole e medie imprese che rappresenta non una debolezza ma un fattore vincente nella misura in cui queste aziende, molto specializzate e “di nicchia”, uniscono le proprie forze per competere sui mercati globalizzati. In questo contesto la Sicilia assume, in virtù del posizionamento geografico strategico, un ruolo di
centralità, divenendo, di fatto, il baricentro del sistema euro mediterraneo. E sulla Sicilia si concentra l’energia degli eventi e dei processi economici e politici di cui il Mediterraneo è protagonista.. Ieri mattina è stato presentato il progetto “Medicontract” nonché le opportunità di investimento all’estero da parte delle imprese del sud – est siciliano;la presentazione è stata curata dall dott.ssa Gianna Signori, rappresentante dell’ASIT – Agenzia per lo Sviluppo italo – tunisino .
“Medicontract” rappresenta un’opportunità, hanno commentato il Sindaco Buscema e il suo Vice Giorgio Cerruto intervenuti alla presentazione del progetto, per tutte quelle imprese, e non sono poche, che sono in condizione di offrire un prodotto e un servizio di qualità per i paesi che affacciano sula sponda opposta del Mediterraneo individuando in questo opportunità di business all’estero e nuovi mercati di sbocco.
Vi è in questo un’inversione di tendenza rispetto all’idea di un’ assistenzialismo, da parte dell’ente pubblico, alle imprese vecchia maniera che oggi si vuole tradurre in occasione di lavoro e di sviluppo rispetto a Paesi che hanno l’obiettivo di emergere e darsi un futuro.”

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