L’operazione “Boarding pass”, eseguita nelle scorse ore in mezza Italia, è partita da un biglietto, casualmente trovato addosso a un migrante appena sbarcato, che era un contratto di utenza telefonica libica ma c’era anche un numero italiano. Da questo fatto, apparentemente marginale, è iniziata l’inchiesta svolta integralmente dalla Squadra Mobile di Ragusa e poi proseguita dalla sezione di polizia giudiziaria presso La Procura della Repubblica di Modica, che, di fatto, è diventata un’indagine ad ampio respiro. Ieri il Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, il questore Giuseppe Gammino, e il Commissario Nino Ciavola, che sostituita il capo della “Mobile”, Francesco Marino ancora a Roma, hanno spiegato le radici della vicenda coordinata da Modica che ha portato alla luce un traffico umano dalla Somalia e dal Kenia con destinazione Svezia, Norvegia e tutta l’area scandinava. “Diamo atto – ha detto Puleio – del grande lavoro svolto dalla Mobile che ha messo insieme tasselli, talvolta, privi di significato. Tutto è partito da un’intercettazione telefonica. Durante uno sbarco del 2009 fu trovato un contratto di utenza cellulare libica, dove c’era un numero italiano. E’ stato identificato l’utilizzatore, un somalo residente a Bari. Tra di loro conversavano in un linguaggio sconosciuto in Italia e non criptato”. L’organizzazione offriva un pacchetto completo ai clandestini o ai richiedenti asilo politico: si cominciava dal reclutamento, fino all’arrivo a destinazione, al trasferimento spesso con voli low cost o con autovetture di cittadini in partenza per il nord Italia. “Per la prima volta – ha detto Ciavola – sono state ricostruite le caratteristiche, il modus operandi di organizzazione dietro favoreggiamento su larga scala. L’associazione criminosa era una vera e propria agenzia di viaggio. Un pacchetto costava da due a 15 mila euro, secondo la distanza. Tutto era facilitato dai cosiddetti certificati di parentela.”. L’indagine è stata integralmente coordinata dalla Procura di Modica fino al mese di marzo 2012 quando è passata alla Dda. Più di 70 le perquisizioni eseguite in tutta Italia. “Sono stati più di cento telefoni controllati, spinti nei rapporti con altre polizie e dalle segnalazioni provenienti dalla polizia di Libia o Finlandia – ha detto il questore – . Oggi abbiamo la soddisfazione di riconoscimento che arriva a livello centrale”. Importante, come in questi giorni ha ripetuto il capo della Mobile di Ragusa, Francesco Marino, la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, Ispettorato Centrale. Tre-quattro le società aeree low cost individuate che favorivano i trasporti. “Il migrante, una volta giunto a destinazione, ingoiava il documento in possesso e si consegnava alla polizia dichiarandosi rifugiato politico. Originariamente non si spiegavano le rivolte nei centri di accoglienza o l’uso mastice alle mani.“ Nel 2010 c’è stato il picco degli arrivi di extracomunitari: seimila, vale a dire quasi 500 al mese, circa 130 a settimana.
Da sx il commissario Vincy Siracusano, il Procuratore Puleio, il Questore Gammino, il commissario Ciavola