Vittoria, Mercato dei fiori. Sviluppo Ibleo scende in piazza per sostenere gli operatori della struttura. La Rosa: “Da mesi sollecitiamo interventi di recupero ma l’Amministrazione non ci sente”

Andrea La Rosa consigliere comunale“Riteniamo di essere stati presi in giro. E per questo leveremo alta la voce della nostra protesta. Coinvolgendo in ciò anche gli operatori della struttura”. E’ pronto a scendere in piazza per fare sentire il proprio dissenso il consigliere comunale Andrea La Rosa che assieme all’associazione politico-culturale “Sviluppo Ibleo” ha puntato già da mesi l’attenzione sulla necessità di avviare il recupero efficace del mercato dei fiori. “E invece l’Amministrazione comunale – chiarisce La Rosa – che a parole dice di essere disponibile, nei fatti non ha compiuto un solo passo nella direzione auspicata. Tra l’altro, avevo presentato anche una interrogazione, tempo fa, che non ha ancora ottenuto alcun riscontro. E’ mai possibile che chi si trova alle prese con difficoltà di varia natura non debba potere operare su una struttura all’altezza della situazione, in cui, ancora oggi, i disagi la fanno da padrone? Evidentemente, il recupero del mercato dei fiori non rientra tra le priorità di questa Amministrazione che intende, da quanto abbiamo sentito, rilanciare il proprio percorso. Però, diciamo ancora una volta che alle parole occorre sostituire i fatti. E questi ultimi, purtroppo per la Giunta Nicosia, sono stati latitanti. Siccome non possiamo attendere sine die che qualcuno si decida ad occuparsi della faccenda, abbiamo valutato la possibilità di scendere in piazza per dare vita ad una civilissima protesta che sensibilizzi ulteriormente gli occupanti di palazzo Iacono. Gli operatori economici hanno bisogno di risposte. Se il Comune non è in grado di darle, lo dica subito. Ci muoveremo seguendo altre direttrici. Ma, per favore, non si parli più di sostenere l’economia vittoriese. Così, piuttosto, la si stronca ancora di più. E noi non siamo disponibili a fare sconti a chi assume questo atteggiamento di disinteresse nei confronti delle nostre imprese”.

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