OSPEDALE MODICA. OSTETRICIA E GINECOLOGIA, E’ UN MODELLO. LA PIU’ BASSA PERCENTUALE DI PARTI CESAREI. Nel 2008 nel reparto del “Maggiore”, che conta su un organico quasi completo, sono nati 1151 bambini.

Per la Sicilia è un primato, probabilmente lo è anche per il Sud Italia. Le statistiche, del resto, parlano chiaro: la divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Maggiore di Modica è un fiore all’occhiello della sanità con oltre mille parti in un anno con quasi zero mortalità ma, anche, per la bassa percentuale di parto con il sistema cesareo. Le percentuali parlano per il Nord Italia del 20% mentre nel centro sud ci si attesta, addirittura intorno al 45%. Il nosocomio di Modica nel 2008 si è attestato al 26,7%. Se si escludono, inoltre, le donne già cesarizzate che, dunque, al secondo o terzo parto partoriscono con “il taglio”, la percentuale a Modica scende intorno al 16%. “I parametri di valutazione sulla qualità delle divisioni di Ostetricia e Ginecologia – spiega il primario, Luca Bonfiglio – si stabiliscono tramite l’incidenza dei cesarei praticati, cioè in rapporto al numero di parti e della pratica eseguita per far nascere un bambino. Riguardo alle percentuali cui ci riferiamo possiamo anche rilevare che a livello regionale la media è del 45%”. In Sicilia, si può dire, che il “Maggiore” è in questo senso il nosocomio migliore. Nel 2008 all’ospedale di Via Aldo Moro sono nati 1151 bambini, un numero altissimo che da lustro alla divisione anche perché l’indice di mortalità è praticamente zero(un solo decesso per complicanze nel travaglio mentre l’anno precedente non c’era stata alcuna morte, nel 2006 solo uno). L’organico della divisione è praticamente al completo con otto assistenti più il primario. “Devo dire – spiega il dottor Bonfiglio – che l’Ausl 7 è stata molto sensibile nei confronti del reparto perché ci ha messo a disposizione 10 ostetriche. Disponiamo da luglio anche della Guardia Ostetrica Continua e questo è un altro elemento fondamentale per l’utenza”. C’è un problema che andrebbe risolto a livello regionale e riguarda il personale: la divisione avrebbe necessità anche della Guardia Pediatrica Continua, con almeno tre pediatri a disposizione completa perché adesso si deve sopperire con i pediatri della specifica Divisione, costretti a fare i salti mortali per fare l’una e l’altra cosa. Altro fattore non indifferente riguarda la terapia intensiva. Molti genitori, infatti, ricorrono a Ragusa perché Modica dispone solo della “semi intensiva” e questo non da sicurezza all’utenza. “Possiamo dire che il 40% dei modicani – precisa Bonfiglio – preferisce Ragusa perché sa che troverà l’assistenza neonatale necessaria in caso di complicanze. Noi serviamo il comprensorio e poi anche gente di Rosolini, Pachino, Portopalo, qualcuno di Noto, ma è anche vero che una percentuale di ispicesi e pozzallesi ci passano davanti per questo fattore e vanno nel capoluogo ibleo. Complessivamente sono soddisfatto del lavoro che facciamo giornalmente, ho degli ottimi collaboratori, abbiamo da qualche anno dotato ogni stanza di bagno singolo compreso anche di doccia, e le percentuali che emergono dalle statistiche ci confortano notevolmente”. Da febbraio dovrebbe partire un laboratorio per l’assistenza di ostetricia e ginecologia per cittadine extracomunitarie e poi anche 2 ambulatori per le cosiddette gravidanze a rischio.

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