Bazar della droga a casa?. Al via processo immediato per tunisino. Depongono gli inquirenti

MAJIRI Dakhil nato in Tunisia il 23.08.1978Processato col giudizio immediato il tunisino Dakhil Majri, 34 anni, arrestato lo scorso mese di luglio dalla polizia per detenzione ai fini di spaccio di un mix di circa 170 grammi di sostanza stupefacente, in un’abitazione del quartiere “Vauso” (Sbalzo), in cui era stato notato un continuo andirivieni di giovani. L’uomo è comparso ieri davanti al Got, Francesca Aprile, difeso dall’avvocato Piero Sabellini. Il magistrato ha escusso due poliziotti, Rosario Sigona e Rosa Timperanza, che hanno tracciato i termini dell’inchiesta che portò all’arresto. I due hanno spiegato che la zona era stata cinturata “per cogliere sul fatto” lo spacciatore. “Da lì a poco – hanno spiegato – sopraggiungeva un giovane acquirente che con passo spedito si dirigeva verso l’abitazione del tunisino, bussando alla porta con segni convenzionali. Proprio sull’uscio il Majiri consegnava un involucro. L’acquirente si era allontanato velocemente a bordo della sua auto. Subito inseguito da una pattuglia, in una rocambolesca corsa fino ad Ispica quando aveva lanciato dal finestrino l’involucro con lo stupefacente, poi recuperato”. Nell’abitazione di Majr furono trovati strumenti per confezionare la droga, sei 6 involucri nascosti in posti inaccessibili ed impensabili, per un peso di circa 170 grammi(50 di eroina, 20 di cocaina, 60 di cannabis indica e 40 di hashish). Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, ha chiamato a testimoniare anche il giovane acquirente che ha cercato di sminuire la situazione, dicendo di non sapere che in quella casa ci fosse un bazar della droga. L’imputato è agli arresti domiciliari. Il difensore ha annunciato una lunga lista di testi a discolpa.

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