Ancora tasse sulle piccole e medie imprese di Vittoria Il canone idrico sta colpendo tutti, soprattutto gli acconciatori “Sembrano esagerati 510.000 litri di consumo in un anno” La Cna chiede un urgente incontro chiarificatore al sindaco

giuseppe santocono“L’Amministrazione comunale di Vittoria ha adottato un sistema fiscale che tiene nel mirino il lavoro regolare e le imprese che operano nella legalità. La crisi che stiamo vivendo impone, invece, la diminuzione della pressione fiscale su chi opera alla luce del sole e nella trasparenza”. E’ quanto afferma la Cna territoriale di Vittoria con un documento sottoscritto dal presidente Giuseppe Santocono, dal responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio e dal componente della presidenza provinciale di Cna Unione e Benessere, Orazio Floridoro.
“L’evasione fiscale – prosegue il documento – riguarda esclusivamente le attività che operano in nero, che ufficialmente non esistono, ma che feriscono e insultano la concorrenza reale. Perché c’è tanta comprensione e tolleranza da parte dell’Amministrazione verso queste attività? Legalità e trasparenza sono parole che trovano applicazione su chi ha il coraggio di vivere allo scoperto e non su chi, vigliaccamente, vive nel sommerso. E così l’Imu ha colpito i capannoni, i laboratori e i negozi di chi fa impresa alla luce del sole, parificando questi immobili a seconde case. Eppure al sindaco, in un incontro, abbiamo spiegato che questi edifici non sono il risultato di un accumulo patrimoniale ma servono a creare sviluppo, posti di lavoro reale e ricchezza nel territorio, ma la riduzione dell’aliquota promessa a parole non è arrivata nei fatti”.
“Ora – continua la Cna di Vittoria – il canone idrico 2012 sta colpendo le attività di bar, pasticcerie, pizzerie ma principalmente gli acconciatori (ex parrucchieri e barbieri). La delibera di Giunta giustifica questo aumento (va abbondantemente oltre il 100% rispetto all’anno precedente) ma non tiene conto della crisi, del fatto che le attività che operano nel settore proprio nel 2012 hanno avuto un calo effettivo. Non si fa nemmeno una distinzione tra chi opera nel settore maschile e chi nel settore femminile (nel maschile i consumi d’acqua sono notevolmente inferiori). Vengono caricati di punto in bianco 510 mc (corrispondenti a 2.000 litri al giorno di consumo) per 0,70 euro al mc (più canone e altri balzelli). 510.000 litri di consumo annuo per alcune attività ci sembrano un pochino esagerati. Chiediamo un incontro urgente per capire: perché non c’è stata una concertazione con le organizzazioni così come è stato in passato? Quali parametri, la Giunta, ha preso in considerazione per determinare questi consumi? Che fine ha fatto il progetto dei contatori? Questi prelievi sono studiati non per far migliorare l’economia ma per soffiare di più sulla crisi. Siamo per una collaborazione leale e reale con la Pubblica amministrazione ma certi comportamenti non aiutano. La misura è colma, le imprese della città sono in stato di mobilitazione. Verificheremo con le altre organizzazioni se questa è solo una nostra visione oppure se si tratta di una impressione condivisa”.

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