Canone idrico a Vittoria, la Cna: “Atto ingiusto e vessatorio” Stracquadanio: “Si registrano clamorose sviste nei calcoli. E’ mai possibile che un parrucchiere abbia 200 clienti al giorno?”

Giuseppe Santocono presidente Cna VittoriaAssemblea sentita, voluta e partecipata quella tenutasi ieri sera nella sede Cna di Vittoria. Tema dell’incontro, organizzato in breve tempo, l’aumento eccessivo del canone idrico. In poche ore numerosi titolari di attività, che a Vittoria operano nel settore acconciatura (parrucchieri e barbieri), hanno risposto positivamente all’invito che la Cna ha rivolto tramite Facebook. “E’ emerso immediatamente dagli interventi – dice il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono – come la volontà dell’Amministrazione sembra essere quella di colpire le imprese che operano nella legalità e che stanno vivendo una difficoltà economica che non conosce precedenti. La crisi imporrebbe un calo delle tasse. Qui invece si risponde aumentando l’imposizione”. “Questa scelta che gli amministratori hanno fatto all”unanimità (delibera di Giunta n. 159 del 23 marzo 2012) – aggiunge il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – evidenzia come i consumi idrici siano stati calcolati in modo presunto senza guardare la realtà. Come si può presumere che un acconciatore consumi 510 mc (510.000 litri) d’acqua l’anno? Sono volumi impressionanti. E’ stato considerato che per almeno 130 giorni l’anno (52 domeniche, 52 lunedì, festivi, ferie estive) queste attività sono chiuse? Secondo gli amministratori, un’impresa di parrucchiere consuma presumibilmente 2.000 litri d’acqua al giorno? Secondo questa teoria, ipotizzando un utilizzo di 10 litri d’acqua per ogni cliente (e ci manteniamo un poco larghi) ogni acconciatore ospita circa 200 persone al giorno?”.
“A noi risulta chiaro – dice ancora il presidente Santocono – che chi amministra è distante anni luce dalla realtà che dovrebbe amministrare. Con i contatori tutto questo non sarebbe mai accaduto. Le imprese vogliono pagare ma non accettano la vessazione. Serve immediatamente un tavolo di concertazione che ponga rimedio ad un atto ingiusto che sta generando preoccupazione e indignazione”.

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