Comitato Renzi Ragusa Adesso, questione indigenti, le nostre considerazioni e proposte

mario d'asta“Si lavori su proposte di prospettiva sulle politiche attive del lavoro , ma l’emergenza sociale rimane; insufficienti i provvedimenti del Commissario Rizza. Ringraziamo l’On Di Giacomo per l’intervento alla Regione: il comitato Renzi chiede al Comune la verifica del rispetto del 25% dei fondi regionali vincolati. La politica tagli i propri costi per dare risposte agli indigenti, bene la proposta popolare di MCL-Circolo La Pira e l’iniziativa dell’Associazione Orizzonte”.
Il coordinamento dell’area Renzi, sensibile alla problematica di chi vive in uno stato di indigenza da tempo per le pesanti discriminazioni nella società e il conseguente difficile collocamento in ambito lavorativo, auspica e si impegna affinchè vengano avviate con urgenza politiche attive del lavoro nell’interesse dei sussidiati incentivandone l’emancipazione economica e professionale rendendo così possibile il riscatto sociale di tale fascia debole.Si potrebbe pensare ad un diretto coinvolgimento dell’Assessorato Regionale alla Formazione funzionale all’attivazione di corsi di formazione e specializzazione di personale operaio per tali soggetti nei settori della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici ed aree demaniali quali la vigilanza nei pressi delle scuole, manutenzione inferriate, pulizia, manutenzione verde pubblico, vigilanza nei presidi Unesco, operatore socioculturale, ausiliario del traffico (in occasione di ricorrenze festive od istituzionali, nei pressi delle scuole e nella stagione estiva lungo la riviera), manutenzione del manto stradale, ecc.Tale personale organizzato in cooperative sociali ONLUS espleterebbe le prestazioni richieste dall’Ente Comune sotto la direzione del personale tecnico del comune e verrebbe retribuito sulla base della prestazione effettivamente svolta.Ciò favorirebbe l’abbandono da parte di tali soggetti dello status sociale di indigente, frutto di una politica sociale perversa basata sul modello di “incapacità appresa” ed il passaggio al modello della “competenza” con la conquista della dignità di lavoratore “operaio specializzato” .Tutto questo in una prospettiva di proposta di medio-lungo termine.

Ma rimane la questione dell’emergenza sociale, anche perché riteniamo insufficienti la proposte del Commissario Rizza. A tal proposito ringraziamo l’On Di Giacomo, Presidente della sesta commissione “Sanità e Servizi Sociali ”, sensibile al tema e celere nella sua azione, per avere preparato una risoluzione, la numero 2, in cui si chiede l’attuazione tempestiva dell’art. 76, comma 12, della L.r. n. 2/2002 che prevede che “a decorrere dall’esercizio finanziario 2008 è costituito un apposito fondo con vincolo di specifica destinazione, cui confluisce una quota non inferiore al 25% delle predette risorse; tale riserva di destinazione dei fondi attribuiti ai comuni è stata ancora recentemente confermata dalla legge 9/5/2012 n. 26, art. 4 a salvaguardia delle iniziative di sostegno socio-assistenziale che assumono particolare valenza in una fase di acuta crisi congiunturale come quella che si attraversa in questi anni con esigenze non oltre rinviabili di interventi urgenti di sostegno alle fasce più deboli della popolazione che versano in gravi difficoltà soprattutto nei quartieri periferici e più degradati per assenza di lavoro e di reddito.La condizione di estrema difficoltà sociale, se non di vero e proprio abbandono di ogni sostegno, ove perdurasse senza tangibili interventi di aiuto da parte dei comuni può generare seri problemi di ordine pubblico e non escludere gesti di protesta sconsiderati sia a livello individuale che collettivo.La risoluzione quindi impegna l’Assessore per la famiglia, le politiche sociali ed il lavoro, ad intervenire tempestivamente in favore dei comuni siciliani con i più elevati fabbisogni in termini di assistenza sociale ed a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, garantendo il sollecito trasferimento delle risorse finanziarie di cui alla riserva ex art. 76 comma 12 della L.r. n. 2/2002. Il Comitato Renzi Ragusa Adesso, quindi, chiede la verifica di questo 25% dei fondi regionali vincolati alle questioni socio-assistenziali, nonché in parte alla questione dolorosa degli indigenti ragusani.
Ma se il rispetto del vincolo dei fondi fosse avvenuto,-afferma Mario D’Asta, il coordinatore delm Comitato Renzi Ragusa Adesso 10.01.12- in un momento di forte crisi e dramma sociale, chiediamo al Commissario Rizza e alla politica tutta, in primis al Consiglio Comunale, di tirare la cinghia e di lanciare messaggi di forte discontinuità: chiediamo alla politica di dare l’esempio e di prendere in considerazione non solo l’iniziativa dell’Associazione Orizzonte che, in merito ai tagli dei costi della politica ha raccolto centinaia di firme, ma di prendere in considerazione nel merito l’iniziativa popolare portata avanti dal Movimento Cristiano Lavoratori- Circolo La Pira di Ragusa che, proprio prima delle vacanze natalizie, proponeva alla cittadinanza tutta con una iniziativa pubblica, dopo settimane di studio ed analisi di delibere, di ridurre le spese della politica ragusana, tra Consiglio Comunale, Giunta e Sindaco, ma anche dirigenti, con un risparmio di due milioni e trecento mila euro in cinque anni, somme da destinare prontamente all’emergenza sociale, ma anche al rilancio dello sviluppo della città.Chiediamo alla politica non tanto e non solo un sano e legittimo sacrificio, ma di avviare una seria politica dei tagli degli sprechi, una politica a servizio del Bene Comune e della collettività tutta.”

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