Supera i 100 mila euro il bottino dell’audace rapina messa a segno con minuzia di particolari da cinque malviventi ai danni della Banca Agricola Popolare di Corso Umberto, mercoledì pomeriggio. La polizia ha interrogato tutti i dipendenti e altre persone che potrebbero fornire indicazioni per risalire ai rapinatori ma si stanno visionando le registrazioni delle telecamere dell’istituto. E’ ufficiale che ad agire siano stati cinque uomini(oltre a uno o due basisti) che indossavano parrucche carnascialesche, baveri alzati e scalda collo. Erano armati di pistole e taglierini. Pochissime parole hanno espresso: agivano a gesti. Dopo avere rinchiuso tutti i dipendenti in un vano bagno e messo dentro alcuni sacchi il contante delle casse, hanno costretto il cassiere a riprogrammare la cassaforte e a farla aprire. Poco prima di iniziare queste operazioni hanno avuto la “scaltrezza” di fare entrare la donna delle pulizie che giunta all’ingresso, come consueto, aveva suonato il campanello per farsi aprire. Lo ha fatto il direttore, Salvatore Di Rosa, ma con lui c’era uno dei delinquenti che gli puntava una pistola. Questo passaggio è stato importante perchè, altrimenti, la donna avrebbe potuto insospettirsi e lanciare l’allarme. Anche la puliziera è stata richiusa nel bagno anche se non le hanno sequestrato il cellulare, come avevano fatto con gli altri 15 dipendenti. La polizia, infatti, è stata allertata col telefono della donna delle pulizie. I malviventi, come si sa, avevano creato un buco da un appartamento attiguo che si trova al primo piano di un palazzo di Via Santa, di proprietà di un avvocato, e che è sfitto. Di lì sono entrati in un locale di servizio della banca. I ladri sono fuggiti dallo stesso buco e quindi a bordo di due scooteroni che avevano lasciato in una stradina. Li hanno visti scappare per Via Santa, controsenso(tre su un mezzo e due su di un altro). Avrebbero imboccato Via Pellico e poi Corso Mazzini. Qui , all’altezza del convento delle Carmelitane, hanno abbandonato i due motocicli(risultati rubati a Catania e regolarmente denunciati dai proprietari), uno, addirittura, lasciato accesso, senza chiavi ma con i cavi collegati per la messa in moto. Oltre agli agenti del Commissariato, si sta occupando dell’indagine la Squadra Mobile di Ragusa. Si segue la pista catanese ma anche l’ipotesi che si tratti della stessa banda che ha rapinato con modalità pressappoco identiche(il buco)a Vittoria e Comiso.
La rapina alla Banca Agricola di Modica. Il bottino supera i 100 mila euro
- Febbraio 1, 2013
- 9:03 am
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