Soppressione dei Tribunali cosiddetti “minori” Il Presidente del consiglio comunale di Modica Carmelo Scarso chiede una sospensione

tribunale-di-modica1Sospendere qualunque iniziativa rivolta a dare esecuzione alla soppressione dei presidi giudiziari cosidetti “minori” sulla scorta delle indicazioni del D.Lgs n. 156/2012. E’ questa l’istanza avanzata dal Presidente del Consiglio comunale di Modica, Carmelo Scarso al Ministro di Giustizia, al Presidente della Corte Costituzionale,al Presidente della Corte di Cassazione, al procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, al Presidente della Corte dei Conti, al Procuratore Generale presso la Corte dei Conti, al Presidente della Corte di Appello, al Procuratore Generale presso la Corte di Appello. Nella nota si legge tra l’altro” il contesto legislativo in cui è maturato l’inserimento della legge- delega, è del tutto inidoneo attesi i motivi specifici che hanno dato luogo alla decretazione di urgenza.
Spesso la Corte Costituzionale è stata chiamata a verificare i presupposti di legittimità di norme di modifica del decreto legge, introdotte in fase di conversione, enucleando principi e interpretazioni chiari e precisi. Di recente è intervenuta con sentenza 22/2012 dichiarando la incostituzionalità,per violazione dell’art.77 co 2 Cost., dell’art 1, comma 1 della l 10/2011 che in fase di conversione del D.L. n. 225/2010, aveva introdotto ex abrupto norme disomogenee rispetto ai motivi ispiratori della decretazione d’urgenza. Un rapporto di stretta analogia, continua il presidente Scarso, accomuna l’oggetto di tale decisione con la emanazione della legge- delega in questione.”
Il presidente Scarso rileva, tra l’altro che diverse Autorità Giudiziarie sono state investite della problematica che fa capo alla disomogeneità delle legge delega in questione nella fase di conversione del D.L. n. 138/2011. E’ in atto nei vari Palazzo di Giustizia, conclude la nota del Presidente Scarso, “frenetiche e confuse corse ai nuovi assetti organizzativi dei presidi giudiziari. Tali attività potrebbero rilevarsi dispersive e dannose, anche da punto di vista finanziario, nella possibile se non probabile prospettiva di una decisione di illegittimità costituzionale”.

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