Cna: “Il Consiglio comunale di Modica disattende ancora una volta le numerose richieste delle imprese della zona artigianale”

Piero Bonomo“Nonostante gli impegni assunti dinanzi al prefetto, abbiamo incassato l’ennesimo nulla di fatto. Ma a che gioco stiamo giocando?”. E’ dura la reprimenda della Cna di Modica che, in seguito alla mancanza, ieri sera, del numero legale al Consiglio comunale, che si sarebbe dovuto pronunciare sulle rivendicazioni riguardanti l’area artigianale più volte avanzate dalle imprese, ha preso atto dell’ennesimo rinvio. “Tutto questo – dice il presidente Cna Modica, Piero Bonomo – dopo che lo scorso 5 febbraio, in Prefettura, c’era stata una precisa assunzione d’impegno dinanzi al prefetto Annunziato Vardè da parte del sindaco Antonello Buscema, accompagnato dal vicesindaco Nino Frasca Caccia”. La delegazione Cna, invece, era composta dal segretario provinciale Giovanni Brancati, dal presidente Bonomo, dal responsabile organizzativo Carmelo Caccamo e da una delegazione degli insediati della zona artigianale (Ernesto Lorefice, Roberto Adamo, Emanuele Sortino e Giorgio Savarino).
“In quella riunione – aggiunge Bonomo – era stato chiesto al sindaco di chiudere la vicenda dell’approvazione in Consiglio comunale. Chiediamo: la modifica del regolamento di gestione della zona artigianale già più volte rinviato alle commissioni con alcune resistenze tra l’altro incomprensibili; la pubblicazione del bando per l’assegnazione dei lotti liberi già esistenti nell’area artigianale e che da anni rimangono inutilizzati nonostante le numerose richieste da parte delle imprese di trovare una giusta collocazione nella zona, frenando il comparto delle costruzioni. Su questi punti siamo stati molto chiari: o si definiscono questi passaggi o si arriverà ad adottare iniziative eclatanti di protesta rispetto ad un modo di fare non rispettoso delle legittime richieste delle piccole e medie imprese”. La Cna ha chiesto al prefetto di garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi per agevolare le proposte di sviluppo dei vari comparti. “Abbiamo sollecitato con forza – dice ancora Bonomo – di portare immediatamente in aula la variante al Piano regolatore generale che prevede l’allargamento dell’attuale zona artigianale che verrebbe saturata con l’assegnazione dei pochi lotti liberi. Già nel mese di febbraio del 2011, il Comune, di concerto con la nostra associazione di categoria, pubblicò un bando che permise a 62 imprese modicane di inoltrare istanza per richiesta lotti nella nuova zona artigianale prevista come espansione dell’attuale area. Sappiamo che è stato presentato il progetto, sappiamo che non sarà necessaria la procedura Vas ma il tutto manca della relazione geologica per la quale è già stato dato un incarico. A quanto sembra, però, per mancanza di fondi, la relazione in questione non è stata presentata. Su questo argomento non possiamo più temporeggiare, considerato che si tratta di lavoro per numerose imprese del comparto delle costruzioni e dei trasporti. Siamo bloccati, lo ripeto, perché manca una relazione”.
Il prefetto aveva chiesto al sindaco l’impegno di fare approdare con urgenza tutte le carte in Consiglio al fine di esitare la variante e quindi utilizzare la quota dei fondi ex-Insicem prevista per Modica allo scopo di concretare un investimento mirato, facendo crescere e sostenendo il tessuto economico della città. “Per quanto riguarda la vicenda della società di gestione ArtGest, nata come strumento di autogestione delle imprese – aggiunge Caccamo – è stato chiesto di portare la discussione in Consiglio comunale per arrivare allo scioglimento della società consortile con capitale pubblico per il 51% e privato degli artigiani per il 49%. Su questo argomento è stato sancito il totale fallimento nei rapporti tra ente e imprese. La Cna continuerà a vigilare, nonostante il nulla di fatto di ieri, sul rispetto degli impegni assunti, tra l’altro di fronte ad un autorevole interlocutore come il prefetto, restando a fianco delle imprese qualora si dovesse arrivare a forme di proteste che coinvolgerebbero tutti i comparti produttivi della città. Abbiamo voluto segnare, con l’incontro in Prefettura, un punto di svolta nelle trattative sindacali aperte nella città di Modica, in quanto le numerose richieste avanzate, non solo per le vicende della zona artigianale, sono sempre rimaste lettera morta. Stessa cosa, ad esempio, è accaduto per l’Imu. Non abbiamo ricevuto risposte adeguate considerato che la tassa per gli opifici e i laboratori artigianali è rimasta identica a quella per le seconde case”.
“Le imprese modicane dell’artigianato ma anche del commercio – aggiunge il presidente Bonomo – devono pretendere dalle istituzioni la risoluzione di tutte le problematiche poste nel corso degli anni e mai risolte. Si tratta ormai della sopravvivenza stesse delle Pmi e noi come associazione sentiamo il dovere forte di fare sentire la voce di tutte quelle aziende che non riescono più a sopportare il peso della vessazione fiscale e della riduzione del credito operato sistematicamente dalle banche. Occorre reagire con forza e pertanto siamo disponibili ad essere punto di riferimento dell’economia modicana che vuole imprimere un cambio di passo a questo stato di cose”.

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