Denuncio’ smarrimento di assegno da 14 mila euro. Ispicese condannato a due anni per calunnia

avv. salvatore  rustico Ordina una fornitura di prodotti tecnologici(computer, stampanti e altro)per complessivi quattordicimila euro circa e paga con un assegno post datato al 31 dicembre 2007. Pochi giorni prima della scadenza, denuncia ai carabinieri lo smarrimento del titolo di credito e il rivenditore si ritrova nei guai poiché l’assegno non può incassarlo e, addirittura, va in protesto. Il finale è, comunque, a vantaggio del rivenditore, Giuseppe Tori, visto che quest’ultimo si era rivolto ad un legale che ha presentato querela per calunnia e il processo gli ha dato ragione. Per Francesco Curto, imprenditore ispicese difeso dall’avvocato Luigi Piccione, il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, ha emesso sentenza di condanna a due anni di reclusione, pena sospesa. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, si era espressa per la condanna. Tori si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Salvatore Rustico. Non appena ricevuta la merce commissionata, l’imputato aveva consegnato al rivenditore di computer un assegno bancario da quattordicimila euro con scadenza il 31 dicembre 2007. Otto giorni prima della scadenza, si era presentato dai carabinieri ai quali aveva presentato denuncia di smarrimento e di conseguenza, secondo procedura, il titolo era stato bloccato. Tori, alla scadenza, lo aveva versato sul conto corrente della sua società ma essendo bloccato, fu avviata la procedura del protesto.

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