Operazione “Matrimoni facili”. Modica, salgono a 36 gli indagati

tribunale_202Secondo avviso di conclusione delle indagini per l’inchiesta “Agenzia matrimoniale” che risale al mese di novembre del 2011. In buona sostanza, il numero d’indagati è salito. Ora sono ben trentasei le persone coinvolte che figurano negli avvisi notificati dalla Procura della Repubblica di Modica in queste ore. Lo scorso mese di marzo c’era stata una prima conclusione d’indagini con venticinque indagati, quindi il numero è lievitato con altri undici soggetti. Nel mese di febbraio del 2012 la magistratura inquirente aveva chiesto una proroga delle indagini. Di mezzo ci sarebbe un numero consistente di matrimoni “combinati” tra cittadini italiani e maghrebini residenti in Italia. Complessivamente nella lista ci sono venti italiani, residenti tra Modica, Scicli, Pozzallo, Giarratana, Ragusa e Caltanissetta, e sedici marocchini, difesi dagli avvocati Salvatore Poidomani, Gianni Mavilla, Guglielmo Manenti, Carmelo Floridia, Gabriella Olivieri e Francesco Giardina. L’organizzazione sarebbe stata gestita da extracomunitari a Modica e nel circondario. Il compito sarebbe stato quello di trovare un coniuge locale, nella maggior parte dei casi una persona indigente, a maghrebini in scadenza di permesso di soggiorno da far convolare a nozze, in maniera tale da ottenere il rinnovo automatico del titolo di soggiorno e bypassare le ordinarie procedure ministeriali che riservano esigue quote d’ingresso in Italia ai cittadini originari del Marocco. Dopo qualche anno sarebbe poi partita la richiesta di cittadinanza italiana. In molti casi il matrimonio si sarebbe celebrato tra il cittadino italiano e lo straniero entrato clandestinamente in Italia al fine di evitarne l’espulsione mentre in altri il matrimonio sarebbe stato addirittura celebrato in Marocco, con tanto di falsa conversione all’Islam della parte italiana che, una volta tornata in Italia, avviava l’iter per il ricongiungimento familiare col coniuge all’estero. Le accuse contestate sono favoreggiamento illegale dell’immigrazione clandestina e falsità ideologica. Tra gli stranieri favoriti una donna di Marrakech, sposatasi con un cittadino italiano in Marocco. In questo caso, durante le indagini il marito, originario di Giarratana, in evidente imbarazzo, aveva dichiarato di avere conosciuto la moglie casualmente su un noto social network, di averla sposata all’improvviso durante un viaggio in Marocco, ma di non ricordare né la data del matrimonio, né le generalità della moglie, né il suo numero di telefono. Un finto matrimonio costava intorno a 5000/10000 euro. Ne sono stati accertati almeno dodici.

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