Modica, “Giuseppe Alticozzi a cinquant’anni dalla morte”, Pippo Gurrieri e Giovanni Criscione ricordano l’anarchico scomparso

alticozzi“Giuseppe Alticozzi a cinquant’anni dalla morte. Riscoperta di un anarchico modicano”. È questo il titolo della conferenza in programma per sabato 23 febbraio alle ore 18.30 nei locali della Società Operaia di Modica Centro. L’evento, organizzato dal mensile Il Clandestino con permesso di soggiorno nell’ambito di Ante Festival 2013 – una serie di appuntamenti culturali aspettando il V Festival del Giornalismo – in collaborazione con Inpress ufficio stampa, intende ricordare l’anarchico Giuseppe Alticozzi (Modica, 1887-1963) nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa.
A tratteggiare la vita e l’opera di Alticozzi saranno Pippo Gurrieri, direttore responsabile del noto mensile anarchico Sicilia Libertaria e del Clandestino con permesso di soggiorno e Giovanni Criscione, storico e giornalista, i quali con i loro studi hanno riportato alla luce la figura pressoché dimenticata dell’anarchico modicano.
Giuseppe Alticozzi, figlio di Raimondo ed Emanuela Cataldi, emigrò giovanissimo negli Stati Uniti d’America. Si avvicinò al movimento anarchico, che faceva proseliti negli ambienti dell’emigrazione italiana. Espulso nel 1922 per aver manifestato a favore della scarcerazione di Sacco e Vanzetti, tornò a Modica. Vessato dai fascisti, espatriò clandestinamente in Francia, dove entrò in contatto con Paolo Schicchi (il carteggio tra i due è conservato nell’Archivio storico degli anarchici siciliani). Arrestato a Ventimiglia per il sospetto di complicità nell’attentato di Lucetti a Mussolini, Alticozzi conobbe, negli anni del fascismo, le persecuzioni, il carcere e il confino (1941). Alla caduta del fascismo, si impegnò a rifondare il movimento anarchico. Nel 1946 promosse la nascita del gruppo “29 maggio 1921” aderente alla Federazione anarchica della Sicilia Sud Orientale (Fasso), di cui divenne delegato capo. Fino alla morte (11 febbraio 1963) fu un infaticabile animatore del movimento libertario, guidando le proteste popolari per il lavoro, gli alloggi popolari e per il miglioramento delle condizioni di vita nei quartieri poveri della città.
Nel corso della conferenza i relatori illustreranno la proposta di intitolazione di una Via all’anarchico modicano.

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