Una situazione paradossale. È quella che si è venuta delineare a Ragusa rispetto all’annoso problema delle quote latte. A descrivere lo stato dell’arte è Rosario Pedriglieri, vice presidente di Confcooperative Ragusa, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la sede della Confederazione. “Per la problematica lattiero casearia siciliana – afferma Pedriglieri – si sta delineando una situazione preoccupante e che merita il massimo della nostra attenzione. Il decreto ministeriale emesso il 7 novembre 2012, infatti, sancisce che i produttori che non raggiungono la quota del 85% non sono comunque soggetti al taglio della mancata produzione per il periodo futuro. Ma lo stesso decreto sottolinea che questa deroga non viene concessa a chi ne ha già usufruito per le due campagne produttive precedenti. L’intervento è sensato nella misura in cui colpisce chi dispone di molte quote latte ma ha poca produzione e specula sull’affitto, ma non è il caso ragusano e siciliano”.
Il fatto è che un buon 20% delle aziende ragusane, circa trecento, hanno già usufruito di tale deroga e, dunque, non possono confermare le loro quote latte, nonostante abbiano la voglia e la potenzialità per investire in tal senso. Ma non è tutto.
“La vicenda rischia di penalizzarci due volte – conferma Pedriglieri – perché i produttori che non hanno raggiunto una produzione pari alle proprie quote latte, potrebbero affittarle da chi ne ha, invece, prodotto in eccesso. Il tutto azionando un circuito virtuoso e trasparente, per il quale nessuno paga salatissime multe per eccesso di produzione e nessuno rischia di essere ridimensionato per una mancata produzione. Ricordo, inoltre, che lavorare su simili parametri è difficilissimo, in quanto non abbiamo a che fare con dei rubinetti che erogano latte, ma con esseri viventi e con fattori ambientali che possono anche risultare sfavorevoli per un paio di stagioni. Abbiamo calcolato che l’applicazione dell’attuale normativa porterebbe ad un danno di alcuni milioni di euro per l’economia iblea del settore”.
Confcooperative, in collaborazione con altre sigle sindacali del comparto e con il Distretto Lattiero Caseario, ha chiesto un incontro alla Regione per cercare una soluzione al problema.
“Abbiamo chiesto una deroga – conferma Pedriglieri – e ci aspettiamo per la prossima settimana un decreto di Giunta che conceda tale deroga nei casi in cui la mancata produzione possa essere legata ad uno stato di causa di forza maggiore che ha limitato la produzione, senza escludere il contesto socio economico per il quale la produzione di latte in Sicilia costa più che nel resto di Italia, ma il latte è pagato meno che in ogni altra Regione”.
“Dobbiamo lavorare tutti insieme – spiega Gianni Gulino, presidente provinciale di Confcooperative Ragusa – per affrontare le tante battaglie che ci aspettano, sia in questo settore come in altri. abbiamo coinvolto non a caso professionisti esperti per fare parte della nostra vicepresidenza. Il problema del prezzo e delle quote latte è senza dubbio un tema per il quale saremo sempre vigili e in prima linea. Registriamo, in ogni caso, una buona sensibilità da parte della Regione cha ha accolto nei giorni scorsi le nostre proposte e si è impegnata a trovare una soluzione già entro la prossima settimana”.
“Molti produttori – aggiunge Enzo Cavallo, presidente del Distretto regionale del Lattiero Caseario – non sanno nemmeno di andare incontro a questo genere di problemi. Ecco perché è fondamentale rimanere concentrati sulla situazione”.
Alla conferenza stampa erano presenti, oltre a Gulino e Pedriglieri, i restanti vice presidenti, Aurelio Guccione, Salvatore Borrelli e Carmelo Criscione.
Confcooperative, Crisi del comparto zootecnico e quote latte, Pedriglieri: “La Regione intervenga per tutelare le aziende del ragusano”
- Febbraio 16, 2013
- 4:04 pm
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