Pozzallo, si taglia le vene per evitare il rimpatrio. Clandestino fugge dall’ospedale

centro pronta accoglienzaSi ferisce per farsi portare in ospedale per poi fuggire. Lo stratagemma gli è riuscito, poiché è riuscito nell’intento di fuggire. Un tunisino di venti anni è, di fatto, latitante. Mentre si trovava al centro di pronto accoglienza di Pozzallo , si era tagliato le vene: l’obiettivo era quello di farsi ricoverare in ospedale da dove doveva tentare la fuga per scampare all’oramai certo rimpatrio. Approfittando di un attimo di distrazione se l’è, infatti, “svignata” dal Pronto Soccorso del “Maggiore”. Il ventenne non ha esitato a ferirsi utilizzando un oggetto appuntito che aveva con se al Cpa. Trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso, pare avesse, oltremodo, ingerito delle viti mentre gli infermieri stavano provvedendo a medicargli le ferite, non gravi, che presentava ai polsi. Ha, quindi, finto di addormentarsi, e non appena l’attenzione è calata, nonostante fosse mezzo nudo, è sceso dal lettino, è uscito dall’ambulatorio di pronto intervento e si è allontanato dall’ospedale, facendo perdere le proprie tracce. Sono stati attimi convulsi. Immediato l’allarme. Le ricerche sono scattate subito per opera degli agenti del Commissariato. Dal “Maggiore” sono molteplici le strade per tentare la fuga senza farsi intercettare. L’immigrato è uno dei clandestini che la scorsa estate devastarono il centro di Pronta Accoglienza di Pozzallo(quattordici in tutto). La rivolta fu sedata delle forze dell’ordine ma tre agenti rimasero feriti. Per tutti è, tutt’ora, in corso il processo davanti al Tribunale di Modica. Era in attesa della conclusione del processo che poteva essere anticipata col rimpatrio in Tunisia.

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