EMERGENZA DISOCCUPAZIONE

disoccupatiTassi record, quelli che attestano la disoccupazione ,in Italia. La notizia, tratta da blog sicilia, che riportiamo, ci deve far riflettere, non solo a chi legge, ma ai futuri governanti. “Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,7% a gennaio, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a dicembre e di 2,1 punti nei dodici mesi. Lo rileva l’Istat spiegando che si tratta dei massimi dall’inizio delle serie nel 1992 (21 anni).
A gennaio gli occupati sono 22 milioni 688 mila, in calo dello 0,4% (-97 mila unità) rispetto a dicembre 2012. Su base annua si registra una diminuzione dell’1,3% (-310 mila unità). Il calo dell’occupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Il tasso di occupazione è pari al 56,3%, in calo di 0,3 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,7 punti rispetto a dodici mesi prima. SENZA LAVORO QUASI IL 40% DEI GIOVANI, RECORD DI PRECARI- Il tasso di disoccupazione giovanile  sale al 38,7% a gennaio, ai massimi dall’inizio delle serie storiche dell’Istat, ovvero dal 1992.   Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 655 mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) supera il 50%. In totale il tasso è del 50,5%, suddiviso nel 46,7% per i maschi e 56,1% per le donne. Al Nord la disoccupazione giovanile é invece del 29,7% e al Centro del 39,3%. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente (-10 mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,2%, stabile nel confronto congiunturale e in calo di 0,7 punti percentuali su base annua. I precari nel 2012 hanno superato quota 2,8 milioni. I contratti a termine lo scorso anno sono stati 2,375 milioni (di cui 1,7 a tempo pieno e 675mila a tempo parziale) a cui si aggiungono 433mila collaboratori”.
Giovani e donne i più colpiti. I precari aumentano. Tantissimi sono i casi di giovani che, da incarichi a tempo determinato, sono stati mandati a casa senza lavoro, vuoi per crisi delle aziende, vuoi per impossibilità di convertire in incarichi stabili quelli determinati. I dati istat ,insomma, ci allertano, e ci si chiede quando verrà il momento di un cambiamento di questa situazione.
In breve, tra le priorità del nostro futuro governo, al di là delle alchimie,alle quali si dovrà sottoporre, è quello dell’occupazione, forse prima delle Riforme, da quella elettorale, che interessa la politica, a quelle istituzionali. Il problema economico, insomma, è prioritario per il bene di tutti.

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