RAGUSA. EMERGENZA IDRICA, L’UDC AVANZA PROPOSTE AL COMMISSARIO RIZZA.

assessore allo sviluppo economico Sonia Migliore“L’emergenza idrica che attanaglia la cittadinanza da quasi due mesi e che sta mettendo in ginocchio, in particolare, i due quartieri della zona Selvaggio e di San Luigi, ci impone una attenta riflessione”. E’ quanto afferma Sonia Migliore nella qualità di commissario cittadino dell’Udc di Ragusa. “Al di là delle cause di inquinamento, dovute allo scarico nelle acque di sostanze che avrebbero a che fare con aziende zootecniche presenti sul territorio comunale, e che hanno colpito i due pozzi B e B1 rispetto alla decina di cui disponiamo – dice Sonia Migliore – i problemi fondamentali da analizzare sono tre. In primo luogo, è necessario attuare sin da subito delle politiche di controllo che rendano possibile sia il lavoro delle aziende zootecniche agricole sia la tutela per la purezza delle nostre acque. In secondo luogo serve concretizzare immediatamente politiche ad ampio respiro quali la creazione di altri pozzi e mi risulta che si stia lavorando a progetti per nuovi pozzi con finanziamenti regionali, che comunque investono il problema in un futuro non immediato. La terza questione è quella di approntare soluzioni immediate per lenire le pesanti difficoltà economiche in cui versano numerose famiglie e attività produttive considerato che il Comune possiede solo quattro autobotti, di cui due fuori servizio, e la prima soluzione, in questo senso, andrebbe nella direzione di programmare l’acquisto di nuovi automezzi. Ma per affrontare il presente è necessario, ed è questo l’invito che faremo al commissario Rizza, che si stipuli una convenzione con i fornitori di autobotti private per garantire non solo il servizio ai cittadini ma soprattutto per lenire i disagi economici a cui gli stessi stanno andando incontro”. Migliore prosegue: “Se calcoliamo che è necessario l’intervento di un’autobotte che fornisce circa dieci metri cubi ogni due giorni circa (a circa 80 euro ciascuno che si integrano alle quarantott’ore totali di distribuzione comunale a quartiere, quindi circa solo due ore per vie e zone), ci accorgiamo che il costo complessivo a condominio è stimato in circa 2.400 euro da quando è iniziata l’emergenza. Ed è evidente che moltiplicato per ciascun condominio interessato la cifra è così elevata che il Comune non potrebbe rimborsare tale somma in forma immediata. Allora la soluzione che proponiamo è di studiare una formula con cui i cittadini, comprovando l’acquisto dell’acqua, possano “scalare” i costi effettivi dal proprio canone idrico per esempio in tre anni. E quindi recuperare in tutto o in parte le spese effettuate in questi due mesi. Non possiamo pensare che le famiglie che non riescono neanche ad arrivare alla prima settimana del mese possano sostenere spese di primaria importanza quali l’acqua che diventano drammatiche per il loro esiguo bilancio economico. Il Comune, dunque, ha il dovere non solo di assicurare i servizi ma di non aggravare le condizioni economiche già in alcuni casi disperate di numerose famiglie ed esercenti ragusani”.

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