Quello compiuto dalla delegazione ragusana e dall’Anas è sicuramente un importante passo avanti verso la realizzazione della “nuova 514” Ragusa-Catania: occorre uno sforzo in più per evitare il pedaggio, tanto più che diminuirà il costo dell’opera con le importanti variazioni fatte sul progetto iniziale, positive per la riduzione dell’impatto ambientale che la nuova strada avrà sul territorio. Lo afferma il consigliere generale del Consorzio ASI di Ragusa, Gianni Stornello ritenendo una vera e propria tassa sul mondo produttivo ibleo il pedaggio che, ad opera ultimata ed in esercizio, sarà richiesto per transitarla. Stornello denuncia anche un forte squilibrio nell’assegnazione di risorse pubbliche a vantaggio del Nord del Paese. “Il passo avanti che è stato compiuto è innegabile – osserva Stornello – perché si muove anche in direzione del rispetto del territorio e dell’ambiente, oltre al fatto che è stato previsto un iter ben definito. Per ridurre i tempi lunghi si potrà pensare alla conferenza dei servizi nella quale acquisire contestualmente tutti i pareri necessari. Ribadisco piuttosto le forti perplessità, già espresse a suo tempo, sulla finanza di progetto che implica la richiesta del pedaggio quando la nuova strada sarà ultimata. Nulla in contrario in via pregiudiziale – precisa il consigliere ASI – rilevo soltanto che ai ragusani, in particolare a quelli che producono, commerciano, si muovono per motivi di lavoro e di studio, non può essere imposta una tassa in presenza di un assetto infrastrutturale penoso. Devo prendere atto che in provincia sono molti gli iscritti al partito dell’inevitabilità del pedaggio, visto che, per fare l’opera, è necessario ricorrere a capitali privati. Tutti però ignorano che, prima del pedaggio, occorre raggiungere una condizione di “pari opportunità infrastrutturale” rispetto ad altre aree del Paese dove gli indici economici sono comparabili con i nostri, penso al Nordest. E’ da chiedersi a vantaggio di chi va la riduzione dei costi della nuova 514: se del partner privato o della parte pubblica. E poi va denunciata – prosegue Stornello – una massiccia mobilitazione di risorse pubbliche per il Nord (basta constatare che il piano di interventi infrastrutturali messo a punto dal Governo con 16,6 miliardi di euro interessa solo il centro-nord del Paese) e il dirottamento del fondi Fas, nati per il Mezzogiorno, sempre verso il Nord. C’è un oggettivo squilibrio nelle politiche infrastrutturali che stanno fortemente penalizzando in particolare la provincia di Ragusa che sta perdendo tutte le occasioni serie per una efficace riqualificazione infrastrutturale”.
NUOVA 514, UNO SFORZO IN PIÙ PER EVITARE IL PEDAGGIO
- Gennaio 30, 2009
- 12:12 pm
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