“QUASIDO” DI CLAUDIO FORTI AL LUMIERE DI RAGUSA. In seno alla rassegna “Palchi Diversi” della Compagnia G.O.D.O.T

teatroUna metafora della vita, della situazione politica, sociale e culturale del mondo di oggi “Quasido”, lo spettacolo che abbiamo visto al Cinema Lumiere, in seno alla rassegna “Palchi diversi” della Compagnia G.O.D.O.T. La regia è di Salvo Ciaramidaro, che ha messo in scena uno straordinario testo di Claudio Forti, sul come una nota “si” ambisce a diventare un “do” per tutta la vita, sin dalla sua adolescenza, passando attraverso diverse situazioni musicali, dal rock, al jazz, alla lirica, alla musica classica. La ricerca della sua ambizione principale non è facile, non è raggiungibile. Intensa l’attrice, Diana D’Angelo che,in un monologo eccezionale, personifica la nota passando, attraverso diverse esperienze, dal Movimento di emancipazione, al Sindacato, all’urlare la sua condizione di sottomissione, sino alla corruzione dei potenti che le offrono la possibilità di diventare un “do”, attraverso il ricatto e la corruzione. Ma il “si” preferirà non accettare la proposta vantaggiosa, per una questione di dignità personale. Il mondo delle note si rapporta con quello umano del pubblico, visto satiricamente come il puro, vero e incorruttibile.
Brava, grottesca e forte sulla scena la D’Angelo, che ha saputo interpretare in modo pregnante l’insofferente, capricciosa, combattiva nota, come quelle donne che lottano per raggiungere un traguardo, a cui non si dà lo spazio necessario nella vita.
Il linguaggio musicale, i termini usati rendono il messaggio intenso e significativo, in una interessante scenografia, rappresentata da uno spartito con le note, la chiave di violino e così via. Il regista ha saputo rendere questo testo “surreale”, realistico e comunicativo con il pubblico. Diversi gli applausi a scena aperta. Inoltre, il pubblico ha partecipato a quel gioco delle parti messo in essere da un testo singolare, scritto da chi, come Claudio Forti, è un autore, ma anche un fine conoscitore della musica. La messa in scena è stata intramezzata da bellissime musiche, che l’hanno resa fruibile e lieve.

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