RAGUSA, ALLA PROVINCIA UN BANDO SUL TURISMO CON SPESE DISCUTIBILI. PELLIGRA: “E POI CI LAMENTIAMO SE VOGLIONO CHIUDERE L’AP”

Il presidente della commissione Enzo PelligraIl bando promosso dalla Provincia regionale di Ragusa per l’acquisizione dei servizi funzionali alla realizzazione del progetto del marchio d’area “Viaggio negli iblei” ha visto scadere il termine di presentazione delle offerte giovedì scorso alle 13. La realizzazione delle azioni previste dal bando sono state finanziate dall’Ue per un importo complessivo di 721mila euro. Peccato, però, che tra queste azioni 260mila euro servano per retribuire un comitato composto da 9 esperti e da un coordinatore e 45mila per l’organizzazione di tre eventi appena.
E’ quanto denuncia l’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” che chiede al commissario straordinario dell’ente di viale del Fante, Giovanni Scarso, di congelare la procedura e di valutare se sia il caso di ridefinire alcuni parametri contenuti nel bando in questione. “Altro che spending review – dice il presidente di “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra – questa è una offesa bella e buona alla dignità dell’intero territorio. Chiediamo la massima trasparenza e, soprattutto, ci dicano come saranno selezionati i componenti del comitato. Il bando parla della presentazione da parte dei candidati di curricula. I suddetti esperti, però, saranno selezionati dalla Provincia? In che modo? A discrezione? Ciascun esperto sarà retribuito con la somma di 25mila euro, almeno così recita il bando, mentre al coordinatore andranno 35mila euro. Ma c’è una chicca, contenuta nel bando, che non si può assolutamente sottacere”.
“Il comitato – continua Pelligra – dovrà organizzare tre eventi, in tre diverse località del territorio provinciale, nell’ambito dei quali saranno invitati tutti gli stakeholders dell’area di riferimento per illustrare le modalità e i vantaggi derivanti dall’adesione al marchio d’area. Volete sapere quali costi sono stati ipotizzati per ciascun evento? Ben 15.000 euro per l’affitto di locali e per le attrezzature informatiche, altri 15.000 per l’acquisto di materiale di cancelleria e per la stampa di inviti e ancora 15.000 euro per banchetti e buffet. C’è bisogno che aggiunga altro? E poi si lamentano che vogliono chiudere le Province. Con questi chiari di luna…”.
“E’ evidente, inoltre – spiega ancora Pelligra – che, in assenza di Consiglio provinciale, non c’è alcun organismo preposto al controllo. Chi ci può dire se tutto è stato fatto a regola d’arte? A noi sembra proprio di no. A leggere queste cifre, la pelle si accappona. Ci sono determinate cose che non si possono sentire e neppure leggere nonostante le finalità del bando siano assolutamente apprezzabili. Ma se dobbiamo andare avanti su questa falsariga, allora è davvero meglio fare chiudere bottega a tutti. Non si può continuare a scherzare su queste cose. Ecco perché ci rivolgiamo a Scarso e gli chiediamo di darci delle risposte concrete, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti strettamente correlati alla trasparenza”.

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