Sono trascorse due settimane dalle elezioni politiche e l’incertezza sul futuro governo del Paese cresce . A ben guardare i risultati di questa competizione, non poteva che finire così, tant’è che alcune settimane prima della data delle consultazioni, pur non essendo politologo, avevo previsto che la formazione del nuovo governo sarebbe stata molto difficile da realizzare.
In questo clima di preoccupante incertezza per il destino dell’Italia, affiorano giornalmente articoli che provocano interventi dei cittadini dai quali si evincono giudizi che precedono l’effettivo operato dei partiti e movimenti che in realtà è ancora tutto da scoprire. In altri termini, si sta giudicando ciò che il nuovo quadro politico dovrebbe ancora realizzare.
Le maggiori discussioni riguardano il movimento 5 stelle le cui decisioni ci faranno capire se l’Italia avrà o meno un Governo oppure bisognerà ritornare alle urne per sperare in una minore frantumazione degli schieramenti in gioco che consenta ciò che oggi appare d’improbabile realizzazione, alla luce del fatto che solo a parole tutti guardano all’interesse del Paese. Eh già, perché se così non fosse, considerato che le imprese continuano a chiudere, che le famiglie non vedono prospettive di soluzione per i loro problemi, che i giovani non trovano lavoro e chi lo ha rischia di perderlo, l’avrebbero già finita di lanciarsi reciproche accuse e si prodigherebbero a realizzare un governo pronto per mettere mano ai provvedimenti più urgenti per evitare l’aggravarsi della già difficile situazione italiana.
E invece, ritenendosi tutti vincitori, nessuno pensa all’opportunità di rinunciare a qualche velleità personale per il bene del Paese. Tutti sono convinti che da un’ulteriore consultazione trarrebbero vantaggi e nessuno pensa che ogni giorno regalato alla non decisione è un danno gravissimo arrecato ad ogni cittadino.
Chi, mediante il voto, è stato delegato ad aprire una pagina nuova di politica in questo Paese, provi almeno a sperimentare qualcosa che i cittadini possano giudicare nel merito.
Il movimento 5 stelle ha il grande merito di aver detto alla vecchia politica che da qui in avanti la musica in politica cambia; se però non cambiasse davvero l’approccio alle problematiche sociali, se si continuasse con le reciproche invettive, con i proclami che non trovano reale applicazione, avremmo qualche spartito in più ma gli stessi musicanti di sempre.
E’ TALMENTE GRANDE L’ESIGENZA DI CAMBIARE LA POLITICA CHE SI STA ANTEPONENDO IL GIUDIZIO ALL’OPERATO. La riflessione di Ballarò
- Marzo 10, 2013
- 10:51 pm
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