Velodromo Vittoria. Il Commissario alla Provincia Scarso: “La difficoltà di aprire un impianto sportivo così complesso”

velodromo vittoriaIl commissario straordinario Giovanni Scarso interviene sul velodromo di Vittoria replicando ai due consiglieri comunali di Vittoria Franco Caruso e Santo Cirica che sono intervenuti pubblicamente sull’argomento. “Trovo sorprendente l’atteggiamento dei due consiglieri comunali di Vittoria che stanno facendo le pulci al velodromo di Vittoria proponendo un’elencazione degli interventi ancora da effettuare per renderlo, secondo loro, fruibile. Ma sono consapevoli delle difficoltà che hanno gli Enti Locali in questo momento tra mancati trasferimenti statali e regionali, patto di stabilità e risorse finanziarie ridotte all’osso? Oppure vivono su Marte? Che certi discorsi siano fatti da consiglieri comunali quindi da amministratori è davvero sorprendente. Ma non voglio entrare in polemica con loro perché non avrebbe senso per il ruolo che rivesto e sarebbe auspicabile che la loro azione si concentrasse anche sugli impianti sportivi di Vittoria che sono chiusi e abbandonati al loro destino. Un esempio su tutti: la pista d’atletica leggera di contrada Montecalvo. Ma il ragionamento che voglio fare invece è un altro. Tra gli obiettivi che mi sono dato nell’agenda amministrativa c’erano alcune priorità. Il velodromo di Vittoria, il centro di ricerca in agricoltura di contrada Perciata, il museo Zarino, la stazione passeggeri di Pozzallo, la pista d’atletica leggera di Donnalucata avrebbero meritato il mio interesse amministrativo in questi mesi di gestione commissariale per renderli funzionali. Mi fermo al velodromo. Ho fatto diversi sopralluoghi e al di là delle cose che bisogna completare c’è un dato di fatto: l’impianto è completo e la pista è pronta ad essere collaudata dalla federciclismo. Il problema non è, cari consiglieri, la rete divelta o qualche porta rotta frutto del becero vandalismo, ma l’amara verità è che quest’impianto non interessa nessuno, non ha appeal perché potenzialmente non c’è alcuno in grado di gestirlo. Non ci sono società ciclistiche che vogliono caricarsi questo onere, neanche la federazione ciclistica è pronta per la gestione, a meno che la Provincia non provveda con propri fondi. Di fronte a questo scenario l’ipotesi che comincia a prendere corpo è di rendere il velodromo un impianto sportivo polivalente con la previsione che all’interno della pista sia previsto un campo di calcio in erba sintetica. Forse qualche società calcistica si assumerebbe quest’onere ma la Provincia deve farsi carico di realizzare l’impianto di calcio in erba sintetica. Con quali fondi? Quelli del bilancio provinciale che è ridotto all’osso e dove si stenta a mantenere i servizi essenziali e di competenza della Provincia o di assumere un nuovo mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti o col Credito Sportivo?
Dunque, cari consiglieri, il problema non è l’intervento per alcune opere ma cosa fare di questo velodromo che a parole tutti vogliono completo e funzionale ma che nessuno ha intenzione di gestire. Questa è la vera sfida. Sotto a chi tocca!”

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