Il giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha espressamente escluso, a fronte della contestazione avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, la sussistenza dell’aggravante nei confronti dell’avvocato Paolo Sciumè, e cioè di avere agito al fine di agevolare l’attività di un’associazione di stampo mafiosa. La vicenda del professionista che opera in Lombardia, era rimbalzata in provincia di Ragusa, in seguito ad una perquisizione nella residenza estiva di Ispica di Sciumè, che si trova agli arresti domiciliari a Milano con l’accusa di intestazione fittizia di beni. Il professionista è finito nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che ha sequestrato nello studio legale di Milano alcuni documenti. “Vorrei aggiunge – spiega l’avvocato Domenico Pulitanò, codifensore insiene all’avvocato Ettore Randazzo – che faremo immediatamente valere le ragioni del nostro assistito in relazione ad un’ipotesi di accusa che non ha alcun fondamento nella realtà per cui confido di ottenere al più presto la revoca della misura cautelare
PERQUISIZIONE DELLA VILLETTA ESTIVA DI ISPICA. IL GIP ESCLUDE CHE IL PROPRIETARIO ABBIA AGEOVOLATO UN’ASSOCIAZIONE MAFIOSA
- Febbraio 1, 2009
- 2:11 am
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