Ok all’ampliamento della piattaforma Vega. A Pozzallo c’è perplessità

vega bMentre Greenpeace – insieme a Stoppa la Piattaforma, Apnea Pantelleria e alle associazioni di pescatori, Agci-Agrital Sicilia e LegaCoop Pesca Sicilia, che la scorsa estate si erano opposte con forza alle trivellazioni off-shore -, hanno inviato in questi giorni una lettera al Presidente Rosario Crocetta per chiedere alla Regione Sicilia di intervenire immediatamente contro i nuovi progetti per le trivellazioni facendo “fronte comune con le altre regioni contro questi nuovi attacchi” ha spiegato Giorgia Monti, responsabile della Campagna Mare, di Greenpeace Italia, in città l’ok all’ampliamento della Vega è ormai definitivo. Il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, alla presenza di varie autorità, presso il porto di Pozzallo, lo scorso 2 marzo ha preso parte ufficialmente alla cerimonia del varo di una supply vessel, facente parte del “Neri Gruoup”, che si occuperà appunto del sostegno alle operazioni della piattaforma Vega. “Siamo ben lieti di ospitare nel Porto di Pozzallo questa importante imbarcazione – ha affermato per l’occasione alla stampa Ammatuna – che servirà anche per garantire la sicurezza al Porto di Pozzallo”. I colloqui avuti con i rappresentanti dell’Edison, a Palazzo di Città mesi addietro sono così serviti a tranquillizzare il primo cittadino sull’attenzione posta dall’ azienda per il massimo rispetto dell’ambiente, in tema di sicurezza ambientale. E così, nonostante all’inizio l’ala Sel dell’amministrazione fosse contraria dicendosi allora pronta a schierarsi con Greenpeace, i rappresentanti pozzallesi dell’amministrazione Ammatuna ora non sono andati a Roma per discutere nel corso della Conferenza delle Regioni, dove appunto vari comuni siciliani parleranno delle trivellazioni in mare. Oggi a creare perplessità in tema di sicurezza per la salvaguardia ambientale sarebbe invece la nuova antenna Calipso presso il porto pozzallese, il sistema Hf utile anche per monitorare lo sversamento di idrocarburi nel Canale di Sicilia. Si temerebbero infatti le emissioni di frequenze emesse dall’antenna. Ma occorre attendere: altri incontri con i responsabili, come ad esempio un consiglio aperto chiesto dal primo cittadino sul tema, potrebbero far cambiare idea come accadde l’autunno scorso per il no dato all’inizio all’ampliamento Vega.

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