Scicli, Processo per i “cani killer” di Punta Pisciotto. Il pm contesta l’aggravante dell’omicidio colposo a 5 imputati

giovanni venticinqueIl pubblico ministero, Alessia La Placa, contesta l’aggravante sull’omicidio colposo a Virgilio Giglio, all’ex sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, a Saverio Agosta, Antonino Avola e Roberto Turlà, veterinari dell’Asp, su sollecitazione dei difensori di parte civile, Enrico Trantino e Salvo Maltese, durante l’udienza di ieri del processo sui “cani killer” di Sampieri che ha registrato numerose testimonianze davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica (Maggiore, Chiavegatti, Rada Scifo). Questo perché oltre alla tragedia del piccolo Giuseppe Brafa, sbranato e ucciso dai randagi il 15 marzo 2009, ci sono state diverse aggressioni. La contestazione sposta il processo su un duplice aspetto: l’entità della pena prevista e i tempi di prescrizione. Altri elementi emersi sono legati al contenzioso economico tra comune di Scicli e “Dog Professional” e a una certa superficialità nella gestione della vicenda che potevano evitare la tragedia. A causa del credito vantato, la cooperativa si rifiutò di rispettare la convenzione. Tutto ciò è emerso, in particolare, durante le audizioni di due carabinieri e dell’attuale comandante della polizia locale di Scicli, Marina Sparlata(all’epoca al comando c’era Franco Ninfosi). Circa tre anni prima della tragedia, c’era stata una petizione di numerosi residenti che evidenziava la pericolosità di quella zona, pullulante di cani potenzialmente aggressivi. Petizione che si perse negli uffici comunali, salvo poi riapparire nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri dopo l’accaduto, tant’è che nel “calderone” finirono anche Salvatore Calvo e Giuseppe Pisana, entrambi dipendenti comunali. L’avvocato Fabio Borrometi ha chiesto l’acquisizione agli atti di un dvd con le riprese dei luoghi fatte da una troupe di Video Mediterraneo il giorno della tragedia. Il Tribunale si è riservato. Si tornerà in aula il 29 maggio.

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