Adiconsum Ragusa. “Emergenza idrica: No all’acqua Non potabile”

AdiconsumContinua la carenza idrica a Ragusa. Nonostante siano trascorsi oltre due mesi dalla chiusura dei due pozzi, ad oggi non c’è risoluzione al problema, nonostante ne siano interessati il Comune, la Prefettura, l’ASP ed altri organismi. Ripetiamo sempre, e non ci stancheremo mai di farlo, che questo problema sta causando disagi anche economici, specie nelle famiglie monoreddito, senza considerare dove vi sono problemi di disoccupazione e negli anziani con pensioni minime; ciò perché non si trova una rapida soluzione e l’Amministrazione non se ne è fatto carico, costringendo i cittadini a rivolgersi a ditte private per l’approvvigionamento idrico. Per ultimo, apprendiamo della decisione dell’Amministrazione di immettere nella rete l’acqua di uno dei due pozzi inquinati e dichiararla “NON POTABILE”; riteniamo questa soluzione un rimedio peggiore del male in quanto anche quando non si dovessero correre seri rischi per la salute umana, si verrebbero a creare delle giustificate paure da parte dei cittadini, anche perché non si avrebbe la certezza che l’acqua riceva il giusto pretrattamento e pensiamo alle scuole, ai ristoranti, agli alberghi e tutte le strutture ricettive oltre che alle famiglie stesse.
Come Adiconsum siamo contrari a questa soluzione che, riteniamo, serva solo a spostare il problema; non chiediamo una soluzione tampone ma chiediamo di conoscere la fase progettuale che l’Amministrazione sta mettendo in atto per la soluzione definitiva del problema e della prevenzione per far si che in futuro situazioni del genere possono essere fronteggiati in modo sicuro e idoneo.
Intanto nell’immediato chiediamo che l’Amministrazione si adoperi affinché tutti i cittadini abbiano l’approvvigionamento idrico necessario senza dover affrontare ulteriori spese che incidono fortemente sul bilancio familiare.
Auspichiamo che la decisione di immettere acqua NON POTABILE nelle conduttore sia ponderata attentamente, e che la soluzione non metta in pericolo la salute pubblica ne che possa creare una psicosi che di certo è da evitare.
Sempre, nelle more di una soluzione definitiva, si potrebbe pensare a requisire dei pozzi privati o utilizzare l’Acqua della Diga di Santa Rosalia.
Resta comunque il problema dei rimborsi ai cittadini che hanno acquistato l’acqua durante questo periodo che, riteniamo deve essere posta a carico dell’Amministrazione con rimborsi o in conguaglio con le prossime fatturazioni.

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