A distanza di quasi tre anni dal servizio prestato nell’operazione «Spiagge Sicure 2010» uno degli addetti al servizio di salvataggio riceverà il saldo delle prestazioni fornite al Comune pari a 1.506,15. Lo ha disposto il Giudice delle esecuzioni del Tribunale, Giuseppe Solarino, che ha accolto l’istanza di A.C. di 23 anni, assistito dall’avvocato Michele Savarese. Il giudice ha ordinato alla tesoreria dell’Ente locale, la Banca Agricola Popolare, di pagare direttamente la somma a favore del creditore dopo avere già provveduto a farla accontonare in attesa della decisione. Il Comune dovrà anche versare le spese della procedura pari a 460,50 euro oltre Iva, Cpa (contributo previdenziale) ed eventuali spese di registrazione.
Complessivamente il giovane doveva ricevere la somma di 2.463 euro come previsto dalla determina dirigenziale numero 2167 dell’otto ottobre 2010 che impegnava la somma complessiva pari a 73.863 euro per i 76 volontari interessati. A causa di un contendenzioso con la Regione, però, il Comune ha pagato a tutti gli assistenti bagnanti solo un sostanzioso acconto ma non il saldo. Adesso arriva il provvedimento della Magistratura che potrebbe aprire la strada ad altri ricorsi.
Proprio per i problemi citati il primo agosto del 2010 gli operatori delle postazioni di Punta Mola, passo Marinaro e Randello nel litorale ragusano, in tutto venti volontari dell’operazione «mare sicuro» del Comune decisero di incrociare le braccia in segno di protesta per la mancata erogazione del rimborso spese, da parte della Regione, relativo al servizio espletato nel 2009. Si trattava, complessivamente, di un importo pari a 44 mila euro da suddividere tra i 98 operatori in base al numero di ore espletate. L’operazione «mare sicuro» è coordinata dalla Protezione civile comunale con il sostegno economico del Comune (nel 2010 ha impegnato 30 mila euro) della Provincia regionale (intervenuta con 15.600 euro) e la Regione che doveva assicurare – secondo la determina 1370 del 25 giugno 2010 – la somma di 38.684 euro, mai accreditata all’ente comunale nonostante le rassicurazioni dell’assessorato regionale alla Famiglia.
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La Regione non lo paga un bagnino. Ragusa, il giudice: paghi il Comune
- Marzo 17, 2013
- 2:21 pm
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