Per la morte, a seguito di incidente stradale, dell’operatore ecologico, Francesco Veneziano, 32 anni, il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Maggiore, ha condannato Roberto Messina, 40 anni, difeso dall’avvocato Salvo Maltese, a due anni di reclusione, adeguandosi alla richiesta del pubblico ministero, Veronica Di Grandi. Il grave sinistro si verificò sul Viadotto Guerrieri, il 16 febbraio 2009. Imputato, accusato di omicidio colposo, è stato condannato, altresì, al pagamento di una provvisionale di centomila euro e al risarcimento danni che sarà quantificato in sede civile. Francesco Veneziano, sciclitano, 32 anni, noto agli amici come Ciccio, quella mattina era alla guida di un motociclo “Kymco” quando fu u investito dalla “Renault Megane” guidata dall’imputato. Secondo la ricostruzione della polizia stradale, il motociclo, fu urtato dall’utilitaria che stava effettuando un sorpasso. Entrambi i mezzi si dirigevano verso Ragusa. La famiglia si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Agnello. Veneziano si stava recando ad Acate, dove faceva l’ operatore ecologico alle dipendenze dell’Impresa Busso di Giarratana. Il turno iniziava alle 4. Era partito da Scicli intorno alle 3 ma giunto a Modica, sul viadotto, era stato investito dalla Renault. Fu un tamponamento violento poiché secondo il perito e la polizia l’auto procedeva a velocità elevata e non si sarebbe accolto della presenza del motociclo. La vittima fece un volo a ritroso con il suo motociclo. Poi l’impatto violento con la carreggiata ghiacciata. Era morto sul colpo. Pare che il giovane avesse dovuto incontrarsi nei pressi di Chiaramonte Gulfi con un collega per poi proseguire insieme fino ad Acate. I genitori del giovane avevano consentito l’espianto delle cornee del figlio.
Morì lo sciclitano Ciccio Veneziano. Due anni inflitti all’investitore
- Marzo 20, 2013
- 9:56 am
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