Presunta violenza sessuale su una badante. Modica, la difesa va all’attacco

fabio borrometiIl difensore dell’imputato si “gioca il jolly”. A casa della parte civile furono trovate foto hard dell’oggetto delle accuse, polacca Barbara N.. I fatti sono risaltati ieri nel corso dell’ennesima udienza del processo contro Emanuele P., 58 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti della donna dell’est, che ha visto di scena un ispettore della Squadra Mobile, teste, il quale ha detto che durante un’indagine per altra vicenda furono trovate delle foto della donna a casa di Marco T.. All’incalzare dell’avvocato Fabio Borrometi, il poliziotto ha ammesso il ritrovamento di foto della donna in atteggiamenti non certo da “santarellina”. La donna, tra l’altro, all’epoca aveva inviato delle lettere all’imputato dichiarando amore e passione, acquisite agli atti del Collegio penale. All’uomo sono contestate la violenza carnale aggravata, lesioni e violenza privata. Con lui sono coimputati anche Silvana F., una donna di 45 anni, che risponde di ingiurie, e Michele R., 46 anni, che risponde di violenza privata, entrambi di Modica, difesi dall’avvocato Francesco Riccotti. Il processo è scaturito dalla denuncia presentata dalla badante e dal convivente di quest’ultima, Marco T., modicano, che è costituito in giudizio attraverso l’avvocato Enrico Trantino. Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero, Gaetano Scollo, nel mese di aprile del 2005, l’imputato aveva assunto la donna, per assistere l’anziano padre. Marco T., dal canto suo, sostiene che l’uomo un giorno avrebbe tentato l’approccio, fino a chiedere specificatamente un rapporto orale e, poi, completo alla badante. Nonostante il diniego della presunta vittima, l’indagato sarebbe riuscito, con la forza, a portare a compimento i suoi intenti. Il precesso proseguirà in maggio.

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