Il carcere di Modica e l’evasione di Zafarana. Intervista all’avvocato Riccotti

avv. RiccottiIl 14 marzo scorso si è verificata un’evasione dal Carcere di Modica, quella dello sciclitano Gianluca Zafarana, catturato 36 ore dopo a Cava d’Aliga. Non si ha ricordo di precedenti analoghi. Abbiamo chiesto un’opinione sulla vicenda all’avvocato Francesco Riccotti del Foro di Modica, che è anche difensore dell’evaso. “Anch’io non ricordo precedenti in tal senso. Sull’episodio in concreto non intendo dire di più dato che il caso è ancora nella fase delle indagini dopo l’arresto dell’evaso, avvenuto ad appena 36 ore circa dall’evasione. Vorrei, però, soffermarmi sugli aspetti più generali consequenziali alla notizia. Il Carcere di Modica è da tutti considerato, a ragione, un’isola felice nel panorama giudiziario nazionale per la professionalità e la correttezza del personale tutto. Quello che, pertanto, emerge dal fatto in esame è la condizione generale delle carceri che riverbera effetti negativi e pregiudizievoli anche per strutture come la nostra”. Sovraffollamento, carenza di strutture, di servizi, di personale e di mezzi.
“Siamo in condizioni di disastro e non può consolarci che, per quanto detto, stiamo meglio di altre strutture più famose. Ricordo che ultimamente abbiamo manifestato avanti il Tribunale per richiamare l’attenzione dell’intera società su questa problematica. La Camera Penale di Modica è da tempo impegnata in questa direzione in uno alla UCPI. I problemi del Paese non permettono, però, un dialogo di approfondimento sulla questione che rimane affidata, come tante altre situazioni, alla buona volontà di qualcuno. Evidentemente ciò non è sufficiente quando bisogna valutare la realtà alla luce dei principi costituzionali, adeguare le strutture ai fini della pena e dare più coerenza alle diverse specializzazioni delle attività giudiziarie.
Non può sottacersi come la realtà carceraria, già di per se grave, venga ulteriormente compromessa dal ricorso eccessivo all’adozione di misure custodiali in carcere che è, da ultima ratio, diventata misura ordinaria specie per soggetti extra-comunitari o per ipotesi di reati di “tendenza”” Anche per una normativa incoerente che ha compromesso il concreto ricorso alle misure alternative alla carcerazione già volute con la Riforma Gozzini?. “Purtroppo, anche i richiami della Comunità Europea, del Capo dello Stato e del Papa non sono riusciti a sensibilizzare la classe dirigente sul problematica Carceri.
Ci siamo dimenticati che dietro ogni condannato c’è un uomo e che ognuno ha il diritto di coltivare la speranza per una vita migliore e che è dovere dello Stato assicurare tale speranza, anche per una migliore tutela della collettività. Di contro, la realtà carceraria è diventata essa stessa criminogena per cui non ci si può meravigliare che si tenti di evadere anche dal Carcere di Modica”.

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