SOPPRESSIONE TRIBUNALI. MODICA, IL CONSIGLIO DELL’ORDINE FORENSE COINVOLGE PARLAMENTARI, SINDACI, PROVINCIA, LE CORTI D’APPELLO DI CALTANISSETTA E MESSINA

Gli avvocati del Foro di Modica non placano la loro azione di lotta manifestata con un documento a firma del consiglio dell’Ordine Forense sull’ipotesi di accorpamento del Tribunale di Modica con quello di Ragusa attraverso il quale si respinge ogni ipotesi del genere ovvero soluzioni “non accompagnate da attente analisi e della ricerca del corretto equilibrio nel rapporto circondario/organico, magistrati/utenza”. Lo stesso ordine del giorno è stato inviato in queste ore ai deputati nazionali e regionali Peppe Drago, Nino Minardo, Innocenzo Leontini, Riccardo Minardo, Roberto Ammatuna, Orazio Ragusa e Giuseppe Gennuso, ai sindaci dei Comuni di Modica, Scicli, Ispica, Pozzallo, Rosolini, Pachino e Noto, al presidente della Provincia Regionale di Ragusa, agli assessori provinciali ed a tutto il consiglio provincia. “E’ nostra intenzione – spiega il presidente dell’Ordine Forense di Modica, Giuseppe Nigro – coinvolgere attraverso l’invio del documento, anche i presidenti delle Corti d’Appello di Caltanissetta e di Messina e gli Ordini Forensi dei due centri, perché le ultime dichiarazioni, e ci riferiamo, in particolare, a quelle del presidente del Tribunale di Ragusa, favorevole all’accorpamento e soppressioni, fanno riferimento anche alle istituzioni nissena e peloritana”. Stavolta, insomma, pare che da parte degli organismi che si riconducono al Tribunale di Modica non si voglia rimanere in posizione soft, anche tenuto conto che dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Catania, durante l’apertura dell’Anno Giudiziario, è emerso che il Tribunale di Modica è più prolifero di quello del capoluogo ibleo relativamente ai tempi di definizione dei processi penali nonostante una carenza di organico del 40% circa. “E’ quanto mai attuale – sottolinea Nigro – la proposta di legge avanzata qualche anno fa dal collega Antonio Borrometi, allora parlamentare nazionale, che prevede una rivisitazione geografica con l’allargamento, per quel che riguarda Modica, del proprio circondario anche a Rosolini e Noto, dove, peraltro, furono raccolte oltre 5 mila firme per ottenere questa possibilità”.

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