L’on. Nino Minardo risponde al presidente IACP di Ragusa, Cultrera. Riceviamo e pubblichiamo

Penso sia necessario dare delle risposte alle affermazioni molto “imprecise” dell’Avv. Cultrera. Ritengo piuttosto singolare il fatto che oggi Cultrera nelle sue dichiarazioni abbia fatto il nome di Tato Cavallino e ricordo all’avvocato che non solo Cavallino è un “consigliere comunale valido e vicino alla gente” ma è ed è sempre stato punto di riferimento per gli utenti Iacp. A conferma del fatto che ritengo Cavallino persona valida e lavoratore serio e capace, ho chiamato, un paio di settimane fa, il presidente dello Iacp (tengo a sottolineare, la prima volta da quando è presidente e non per farmi promotore delle mie istanze) dopo aver appreso che Cavallino è stato mortificato nel lavoro, costringendolo ad incarichi di scarsissima valenza. L’ho chiamato proprio per invitarlo, cordialmente, a rivedere le sue scelte e a valutare Cavallino per ciò che realmente vale nell’ambito lavorativo. Cultrera ha risposto con altrettanto garbo, ma nei fatti c’è stata una totale indifferenza. Il suo atteggiamento mi stranizza e poiché ritengo l’avvocato Cultrera persona intelligente non posso credere che abbia agito di sua volontà ed abbia scritto di suo pugno il contenuto del suo intervento. Il presidente Cultrera non deve convincere me che Cavallino è “un consigliere comunale valido” perché sbaglia interlocutore. Io lo so bene e ne ho sostenuto la candidatura al consiglio comunale di Modica per due volte e nel giro di 12 mesi! Si rivolga piuttosto al suo “dante causa” che lo riteneva così valido da “tagliarlo” dalle liste di Forza Italia nell’aprile 2007! E Cavallino ne patì parecchio. Proprio per questo, invece, invito Tato Cavallino a riflettere e rivedere le sue posizioni in una fase così delicata del suo percorso politico. Io ho dimostrato SEMPRE E CON I FATTI che è una persona valida e non lo dichiaro SOLO ADESSO e SOLO PER CONVENIENZA. In ogni caso, torno ad invitare il Presidente della Provincia ad assumere provvedimenti, revocando la nomina di un presidente dello IACP sempre più lontano dai problemi e della gente e che ha trasformato un’istituzione fondamentale per chi abita negli alloggi popolari, in un mero strumento politico ed elettorale.