Credo che dopo le Regionali in Sicilia e le Politiche che ad oggi non hanno dato un governo all’Italia, siano in pochi a non ammettere che la novità in politica si chiami movimento 5 stelle.
Era nell’aria che il movimento di Grillo & Casaleggio aprisse il cuore di molti italiani alla speranza che la politica potesse subire una svolta rispetto alle tante malefatte compiute tra l’indignazione e la rassegnazione dei cittadini che spesso rifugiavano nell’astensionismo al voto, che continuava a favorire, con la complicità d’una legge elettorale a misura delle segreterie dei partiti, che nulla volevano cambiare, proprio per garantirsi la perpetuazione della loro inefficienza.
Così è stato. Una grande affermazione del movimento di Grillo & C. che apriva nuovi scenari; ora i rappresentanti della vecchia politica avevano un nuovo ed importante interlocutore che non potevano ignorare in quanto espressione democratica d’un quarto dell’elettorato del Paese, ma a giudicare da certi atteggiamenti, ancora una volta, tutto lascia presagire che le parole urlate si discostino dai comportamenti che dovrebbero dare concretezza ai fatti.
Non può, per cominciare, essere condiviso il linguaggio irrispettoso verso le persone usato dal signor Giuseppe Grillo; quello che lui abitualmente chiama “il nano”, è una persona che con mille difetti ha provato a governare l’Italia e che andrebbe rispettato come uomo, ferma restante la facoltà di criticarlo per il suo operato politico. Quello che Grillo chiama “il morto che cammina” è suo antagonista politico che va criticato per ciò che ha fatto o non ha fatto politicamente ma anch’egli ha diritto al rispetto come uomo.
L’isterismo di Grillo comincia a fare i conti con il buonsenso del cittadino comune che legittimamente si chiede se ciò che appariva il bene non debba riconsiderarsi alla luce di comportamenti concreti che non corrispondono alle urla preelettorali.
L’Italia per tutti i problemi dai quali è afflitta, necessita urgentemente della nascita d’un governo stabile e per l’intera legislatura; non può pertanto condividersi l’idea di Grillo che appoggerebbe ogni singolo provvedimento dell’esecutivo se rispondente al proprio programma. Questo sarebbe navigare a vista, col serio rischio di sbattere alla prima scogliera. Se è vero che Grillo vuole davvero cambiare la politica e correggere i suoi difetti, deve guardare all’interesse del Paese e non rivendicare la Presidenza dei servizi segreti e della Rai. Se Grillo ha rispetto degli altri e non teme il confronto, non può rilasciare interviste solo alla stampa straniera, poco seguita dagli italiani,ma deve confrontarsi con tutti, accettando anche le critiche di chi non condivide il suo pensiero.Se Grillo continua a pensare che tutti gli italiani possano seguire le sue imprese in rete, sbaglia perché dimentica che c’è una considerevole parte di connazionali che per motivi anagrafici non sanno nemmeno cosa sia la rete.
Se Grillo non vuole far crescere nei cittadini la convinzione che si sia montata la testa prima ancora di cominciare, privilegi il bene collettivo e non imponga aut aut che lo fanno assomigliare a qualcuno di cui l’Italia non ha alcun bisogno.
I GRILLINI, STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA POLITICA O URLATORI PRIVI DI SENSO DI RESPONSABILITA’ VERSO I REALI INTERESSI DELLA COLLETTIVITA’? La riflessione di Ballarò
- Marzo 23, 2013
- 1:48 pm
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