Sampieri. I legali chiedono dissequestro Marsa Siclà. C’è rischio di fallimento

marsa_siclaC’è l’inevitabile rischio di fallimento per la società proprietaria di Marsa Siclà, per la mancata apertura stagionale del residence e la conseguente debacle, della struttura turistica e dell’indotto locale. Lo fanno rilevare gli avvocati Enzo Galazzo e Francesca Bilardo, nell’istanza di dissequestro del villaggio turistico presentata al Gip e ai pubblici ministeri di Catania. I consulenti di parte, Corrado Barone, Luca Ferlito e Federico Vagliasindi, da una prima disamina degli incartamenti hanno contestato fortemente la relazione del Ctu, Mazzotta, quella che, di fatto, ha condotto al sequestro, ritenendola “macroscopicamente errata, fuorviante e travisante della realtà”. I tre periti hanno avuto la possibilità di accedere ai luoghi e di stilare un primo importante documento. “La lettura di tale elaborato – dicono i due legali – ci ha letteralmente sconvolti giacché è emersa una realtà ancora diversa rispetto a quella che avevamo ipotizzato: ci siamo trovati dinanzi ad una situazione quasi ottimale. Questo oggi giustifica la nostra richiesta di immediato dissequestro della struttura”. Sulla possibile presenza di fenomeni d’inquinamento, Galazzo e Bilardo fanno rilevare che gli accertamenti eseguiti dall’Arpa e dall’Asp ne hanno recisamente escluso la sussistenza tant’è che non si è registrato un solo giorno di divieto di balneazione sui litorali in questione. “Lo stesso Mazzotta ha dovuto ammetterlo. Ci troviamo di fronte ad un evidente errore materiale. Si confonde l’intero piano di lottizzazione “Torre Samuele” con il residence Marsa Siclà che di quel piano impegna solamente il “Macrolotto 1”. Un ulteriore, gravissimo errore, è quello di attribuire il depuratore interrato a Marsa Siclà omettendo di rilevare che il Resort, tenuto conto del ristretto numero di abitanti da insediare (circa 200) e della natura dei reflui prodotti (si tratta di un “condominio di medie dimensioni”), si è avvalso, previo regolare parere allo scarico, di un autonomo impianto di decantazione costituito da tre(e non una) vasche interrate di decantazione. Mazzotta ha confuso non solo il progetto esecutivo di “Marsa Siclà” con il progetto piano di lottizzazione “Torre Samuele”, ma anche lo stesso residence Marsa Siclà con l’altra struttura turistica “Baia Samuele”, sostenendo di avere acquisito, con riguardo a Marsa Siclà, relazione tecnica allegata al progetto di ampliamento dell’impianto di depurazione; tutto ciò nonostante l’ impianto di depurazione fosse solo di Baia Samuele. Riteniamo, infatti, che i nostri consulenti tecnici abbiano ampiamente dimostrato, e nel merito, quanto Marsa Siclà abbia sempre operato nel pieno rispetto della legalità e dell’ambiente”.

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