Centri commerciali aperti il 1° aprile (Pasquetta) ma il movimento delle commesse siciliane denominato DNG (Domenica No Grazie) dice no e invita i consumatori a scegliere altre mete. “E’ vero, e’ tempo di crisi e le aziende, specie quelle piccole, non riescono ad “inseguire” la grande distribuzione, cosi’ come anche nei pagamenti delle spettanze dei lavoratori. Ecco perchè chiediamo ai consumatori, – dice il coordinatore regionale DNG Sicilia, Giorgio Iabichella, – proprio in certe giornate di festa “particolari” come Pasquetta, di evitare di andare a riempire i centri commerciali.”
“Le “commesse” hanno diritto di riposare e godere di una giornata di festa, insieme ai loro familiari, e poco conta se gli verrà concessa (nelle migliori delle ipotesi) una giornata di riposo infrasettimanale, poiche’ i loro figli andranno a scuola ed i mariti a lavorare.” “Le giornate di festa, come Pasquetta, sono occasione di coesione di familiare e sociale.” Ecco che le commesse siciliane protestano al grido di “NO SHOPPING A PASQUETTA, LE FESTE NON SONO IN VENDITA!”
I gruppi DNG (domenica no grazie) sono nati in quasi tutte le regioni italiane per contrastare le aperture selvagge dei negozi durante i festivi e le domeniche.
“Molti centri commerciali (in primis i tre centri iblei) già l’anno passato decisero di aprire a Pasquetta e a dicembre per S. Stefano, senza tener conto delle tradizioni delle famiglie siciliane.” “Offrire alla clientela un posto dove passeggiare, per Pasquetta, riteniamo sia eccessivo e superfluo.” La protesta delle commesse siciliane riempie il web, il gruppo facebook DNG Sicilia ha oltre duemila iscritti ed in tutta Italia si contano quasi ventimila commesse che ogni giorno esprimono il loro disagio riguardo al lavoro domenicale e festivo.
“Abbiamo inviato una richiesta di audizione a Papa Francesco – conclude Iabichella – siamo certi che ci ascolterà. Intanto chiediamo alla Chiesa locale di apportare il proprio contributo sensibilizzando i fedeli riguardo al lavoro festivo delle commesse.”