Morto Mons. Nervo, primo presidente della Caritas italiana. Il legame con Modica e con la diocesi di Noto

nervoCon commozione apprendiamo nella nostra diocesi e a Modica della morte di don Giovanni Nervo, primo presidente della Caritas italiana, che parlava spesso di Modica come esempio di un territorio in cui si coltiva una carità sulla linea del Concilio Vaticano II, attenta alle relazioni e alla giustizia. Ma noi dobbiamo proprio a lui, come a un padre, l’aver appreso che il rapporto con i poveri non si può risolvere nell’assistenza. In diocesi per il Convegno diocesano su “Eucaristia e carità”, Mons. Nervo ha ricordato come la carità deve avere la forma dell’eucaristia, cioè del dono che diventa condivisione. E ha chiarito come i cristiani sono presenti nella società, non se si organizzano, ma se sono autentici laddove si trovano: lavoro, scuola, famiglia. Un messaggio che oggi risplende in papa Francesco, che colpisce proprio per questo. E a chi gli chiedeva cosa fare per rinnovare la politica, amava dire: “pregate per chi si impegna in politica”. Chiarendo: “perché siano purificare le loro intenzioni e perché non si aspettino altro dalla comunità cristiana, che sempre di fronte ad ogni potere deve rimanere libera e capace di critica a favore dei poveri”. A Modica è stato presente per l’apertura della Casa di accoglienza, oggi intitolata a don Puglisi, sottolineando il valore dei segni, di opere che hanno valore se diventano un segno di un corale impegno. A lui dobbiamo pure la convinzione che nelle emergenze non si ci può fermare alle prime emozioni ma occorre restare accanto nella forma del gemellaggio: ed è quello che stiamo continuando a fare con la comunità di Paganica all’Aquila. A Modica Mons. Nervo è ritornato per la Scuola socio-pastorale, che metteva insieme operatori pastorali e operatori sociali attorno a temi rilevanti come il disagio giovanile o la condizione degli anziani, per una sana contaminazione di esperienze, professionalità, sensibilità e così alimentare una cittadinanza attiva. Ora che Mons. Nervo ci ha lasciato, insieme alla commossa gratitudine, sentiamo il dovere di continuare a far crescere quanto da lui seminato e testimoniato con tutto se stesso.

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