Sbloccati 125 milioni di finanziamenti, ma Modica………

marisa giuntaÈ di ieri la notizia dello sblocco di 125 milioni di euro di finanziamenti, a valere sui fondi europei (misura 3.3.1.4 del PO FESR 2007/2013) per la ristrutturazione di edifici da trasformare in alberghi e strutture ricettive in Sicilia, di cui godranno le 489 imprese ammesse in graduatoria. Quella che è senza dubbio una buona notizia per il turismo siciliano, va tuttavia saputa leggere nel dettaglio, per far rilevare come forse ancora una volta la Regione siciliana abbia proposto un bando non del tutto appetibile per le imprese e dunque non del tutto utile a rimettere in modo l’economia del territorio e abbia anche – con ogni probabilità – applicato criteri discutibili per la selezione dei vincitori. Il fatto che tra quelle 489 imprese vincitrici (la metà di quelle che hanno partecipato) solo 2 siano modicane – ed è fuor di dubbio che Modica sia invece una città che già di per sé può vantare una qualità dell’accoglienza più alta di gran parte della Sicilia. “Questa situazione – dice Marisa Giunta del Movimento ConTea Modica – ci ha spinti ad indagare per saperne di più di come vengono spesi quei fondi europei che ora più che mai dovrebbero essere linfa vitale per la nostra terra, specie in un settore che potrebbe rappresentare davvero il motore della nostra economia Le domande principali sono due. La prima: come mai solo il 50%è stato giudicato ammissibile? Perché i requisiti richiesti dal bando in termini di attestazione bancaria sono stati molto più restrittivi di prima, infatti non era più sufficiente la certificazione di capacità finanziaria, ma serviva documentare depositi pari al 50% dell’investimento, requisito non certo facile da chiedere in questo momento alle imprese siciliane. La seconda domanda è: come mai le aziende modicane sono rimaste in fondo nella graduatoria e quelle di altre province sono “piazzate” meglio? Questo lo si dovrà scoprire chiedendolo a chi ha effettuato le istruttorie, che non ha reso noti i criteri di valutazione e di applicazione di parametri e che ci ha messo quasi due anni a redigere questa graduatoria, che oltre che essere già anacronistica è anche già oggetto di numerose impugnative e richieste di accesso agli atti. E speriamo non si tatti dell’ennesima graduatoria pubblicata e subito dopo destinata ad essere ritirata e revocata. In conclusione il dato politico certamente emerge e ci segnala ancora una volta una Regione Sicilia confusa e pasticciona, non ancora in grado di relazionarsi adeguatamente con tanti imprenditori che pure ci sono e che ancora tanto investono in imprese turistiche che stentano a raggiungere la copertura dei costi fissi per le scarse presenze. Va anche detto che non servono solo investimenti in nuove strutture turistiche – anche se, certo, maggiore è l’offerta e maggiore è la probabilità di vendere il territorio – ma ci aspettiamo da questa Giunta regionale una politica seria in termini di promozione, per attirare quei flussi che consentirebbero alle molte aziende del settore di coprire i costi fissi, soprattutto allungando la stagione. Proprio la cronaca di questi giorni suggerisce un’ulteriore riflessione: sapevamo che Battiato non ci avrebbe aiutato nei termini di una politica di sviluppo per le imprese, ma mai ci saremmo aspettati che potesse sciupare così l’occasione di esportare la Sicilia migliore, facendo da illustre testimonial. Invece si è fatto tentare anche lui diffondendo, fin nel parlamento europeo, gli stereotipi dell’Italia peggiore e la cultura dell’accusa, del piangersi addosso, della irredimibilità della Sicilia. Ma, soprattutto ha interpretato il suo ruolo, altissimo, con grande distacco e superficialità, laddove solo il turismo può esprimere la crescita della Sicilia”

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