Pozzallo. Operazione “Torre Cabrera”. Pizzo patteggia 52 mesi. 15 rinviati a giudizio

In 15 sono stati rinviati a giudizio, tre hanno ottenuto il rito abbreviato, uno ha patteggiato. Questo nel complesso il resoconto dell’Udienza Preliminare davanti al Gup di Modica, Maria Rabini, per l’operazione antidroga denominata “Torre Cabrera” eseguita a Pozzallo dai carabinieri nel mese di giugno del 2012. Ha patteggiato la pena Vittorio Pizzo, condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Vanno al giudizio abbreviato Giuseppe Ciccazzo, Leandro Scolaro e Andrea Di Stefano. Tutti gli altri son stati rinviati a giudizio per il prossimo 24 giugno, cosi come chiesto dal pubblico ministero, Gaetano Scollo. Si tratta di Giovanni Ammatuna, Graziano Arena, Danilo Arrabito, Giovanni Biazzo, Debora Borgia, Emiliano Cappello, Giovanni Davide Gambuzza, Sebastiano Morana, Carmela Paolino, Santo Randazzo, Lorenza e Mery Salonia, Samuel Scolaro, Alessia Spadola e Stefania Terranova, tutti pozzallesi. Sono accusati di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina. Debora Borgia è, altresì, imputata di altro delitto, consumando il reato di cessione di sostanze stupefacenti, perché avrebbe concorso a cagionare, quale conseguenza non voluta, la morte del consumatore A.L., verificatasi poco tempo dopo l’iniezione endovena di una modesta dose di eroina e determinata dalla grande quantità di caffeina contenuta nella dose iniettata, quale sostanza da taglio, che ha esplicato i suoi effetti sulla vittima in stato di assunzione cronica da citalopram (farmaco che causa anomalie del sistema di conduzione miocardico ed espone il cuore al rischio di aritmie pericolose per la vita), situazione di rischio nell’ambito della quale il rapido aumento dei livelli plasmatici di caffeina – sebbene in quantità ex se non letali – ha innescato una grave aritmia con insufficienza respiratoria acuta culminata con l’arresto cardiocircolatorio. I fatti si sono svolti a Pozzallo, dall’ottobre 2010 sino al novembre 2011.