Modica, processo “Copai”. Il teste-inquirente: “Esisteva una “circonferenza tangente e concentrica”

enrico trantinoOltre cinque ore di deposizione per un sottufficiale della Guardia di Finanza di Ragusa, chiamato per il controesame nel processo “Copai” davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, Chiavegatti, Rada Scifo). Il teste, che nella precedente udienza aveva risposto alle domande del pubblico ministero, Francesco Puleio, ha detto stavolta che esisteva una “circonferenza tangente e concentrica”, attraverso la quale una stessa somma che era stata depositata sul conto corrente dell’imputata Sara Suizzo, cominciava poi a fare un largo giro su conti di altri imputati. Un giroconto che aveva incuriosito gli inquirenti. Ieri altra udienza fiume per il controesame da parte della difesa, in particolare dell’avvocato Enrico Trantino e del professore Giovanni Grasso, del sottufficiale del Nucleo Tributario Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, Russotto, che, precedentemente, era stato escusso dal pubblico ministero, per oltre quattro ore. Stessa estenuante situazione ieri davanti al Collegio Penale del Tribunale. Il difensore della Suizzo ha svariato su argomenti attinenti tutti i capi d’imputazione contestati alla sua assistita, presidente del Copai, Consorzio per la Promozione dell’Area Iblea, per cercare di fare emergere contraddizioni e lacune. Il teste ha spiegato le indagini condotte, c’è stato qualche “non ricordo bene” ma sostanzialmente il militare ha cercato di confermare la tesi della precedente udienza quando fu interrogato dal Procuratore Francesco Puleio. In quell’occasione parlò della compravendita, da parte del Copai, di Radio Onda Libera e delle frequenze di Radio Energy ma anche dalla società Archè Kronu, direttamente legata all’azienda principale che da il nome all’inchiesta; di una fornitura di prodotti informatici commissionata dal Copai per quattro milioni di euro ad una società slovena per la quale emerse che il trasporto era stato eseguito da una società di Santa Croce Camerina che, però, nei fatti, si occupa di movimento terra. Sono 17 gli imputati: oltre alla Suizzo e al marito, Mario Barone, figurano l’ex parlamentare regionale Riccardo Minardo, Giuseppa Zocco, Pietro Maienza, Carmelo Emmolo, Giuseppe e Nives Barone, Angelo Giannì, Valerio Tidona, Giovanni Moncada, Maria Chessari, Giorgio Dimartino, Raffaele Nifosì, Francesco Palumbo, Nadia Zago e Giuseppe Ruta. Le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, malversazione, estorsione, emissioni di fatture false e favoreggiamento. Cinque imprenditori sono costituiti parte civile, con gli avvocati Enzo Cavallo, Giuseppe Solarino e Angelo Iemmolo. Tra questi anche l’ex presidente del Copai, Corrado Monaca. Il prossimo 3 luglio, toccherà ad un altro investigatore.

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