Processo a presunto pedofilo di Scicli. Il perito della difesa: “La consulenza del Ctu è stata inusuale nel metodo”

AVV OCCHIPINTIIeri in consulente della difesa, Guglielmo Tumino, ha contestato la perizia del perito del pubblico ministero, definendola inusuale nei metodi e, conseguentemente inutile. Si tratta del processo per violenza sessuale con l’aggravante di averla compiuta nei confronti di un minore di quattordici anni. Nei fatti un caso di pedofilia. La vittima sarebbe un ragazzino di 14 anni. Il processo davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Antongiulio Maggiore, presidente, Francesco Chiavegatti e Vincenza Rado Scifo, a latere), vede imputato Gaetano M., 72 anni, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhpinti, che deve difendersi della pesante accusa ma anche di minacce nei confronti del minore e, poi, del padre di quest’ultimo. Il ragazzino, nei fatti, ha collaborato è poco con i consulenti. “La mancata collaborazione del giovane – ha detto ieri Tumino – dipende dalla sua struttura interiore. La madre, tra l’altro, si era inventata una bugia per portarlo da noi per la perizia. Ciononostante si tratta di un soggetto dal quoziente intellettivo normale. I genitori della vittima, nella fase preliminare, si sono costituiti parti civili attraverso l’avvocato Angelo Iemmolo. I fatti si sarebbero verificati nel mese di luglio del 2004. Secondo l’accusa, l’anziano avrebbe costretto il minore, D.L., a subire atti sessuali bloccandolo prima al braccio e facendogli, poi, assumere una posizione prona non prima di avergli fatto ingerire dell’hashish ed una certa quantità di vino che avrebbero stordito la giovane vittima. Subito dopo avere dato sfogo alle sue voglie avrebbe minacciato il ragazzino acchè non raccontasse nulla perchè “altrimenti si sarebbe molto arrabbiato”. Qualche mese dopo, il padre del minore venne a conoscenza dei fatti ed il 18 novembre dello stesso anno si sarebbe recato dall’imputato. Quest’ultimo lo avrebbe minacciato con una pistola giocattolo prima di tappo rosso che aveva prelevato dalla propria abitazione dicendogli che gli avrebbe sparato. La denuncia partì ugualmente e dalle indagini esperite dalla magistratura inquirente si è giunti all’incriminazione del pensionato.

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