Quattrocentotrentadue imprese della provincia di Ragusa, e non solo, hanno corso un grave rischio. Quello di rimanere escluse dalle prescrizioni contenute nel nuovo bando sui contributi in conto interesse emanato dalla Regione. Soltanto 179, tra quelle in carico alla Commerfidi Ragusa, avrebbero avuto i requisiti per potere usufruire delle suddette risorse. Una circostanza che avrebbe determinato un’ulteriore morìa di aziende in un momento in cui, invece, c’è la necessità di individuare atteggiamenti improntanti all’ottimismo e al coraggio. “Per questo motivo – ha dichiarato stamani in conferenza stampa il presidente di Commerfidi Ragusa, Salvatore Guastella – abbiamo apprezzato l’atto di assoluta lungimiranza di Giovanni Bologna, direttore generale del dipartimento delle finanze e del credito della Regione Sicilia – che, nel corso di una riunione tenutasi ieri a Palermo, ha convenuto con le perplessità manifestate dalle cooperative di garanzie fidi e ha deciso di ritirare il bando in questione relativo agli anni pregressi. Altrimenti, sarebbe stata un’ecatombe”. Guastella, presente all’incontro con i giornalisti assieme al vicepresidente Commerfidi, Antonio Prelati; al direttore generale, Giuseppe Traina; al direttore commerciale e marketing, Andrea Nicastro; e al consigliere di amministrazione, Giuseppe Cardello, ha voluto rimarcare come, in questa fase, sia essenziale creare un ponte per traghettare l’economia di questo tempo verso il futuro. “Dando per scontato – ha aggiunto – che non sarà più possibile ritornare al modello cosiddetto delle vacche grasse del recente passato. Al contempo, prendiamo atto di come, in altre regioni d’Italia, il ruolo degli enti locali territoriali, pur in un momento di crisi estrema come quello attuale, sia stato determinante nel tentativo di riuscire a ridare slancio all’attività delle piccole e medie imprese. Vorremmo che lo stesso accadesse qui. Dove, invece, il problema dell’accesso al credito resta tutto e dove l’unica novità di rilievo, in proposito, è il nulla. Non dimentichiamo, inoltre, che il nostro territorio potrà contare, tra poco, su un valore aggiunto che tutti dobbiamo cercare di valorizzare al meglio, vale a dire l’aeroporto di Comiso. Ecco perché, nei giorni scorsi, Commerfidi ha lanciato l’idea di un contenitore, una onlus piuttosto che una fondazione, che raccolga i fondi che l’area iblea riesce, ancora oggi, a mettere da parte (attraverso il cinque per mille, ad esempio, o con contributi volontari) e ad investirli per garantirci il futuro. Dobbiamo cercare di soffiare forte sfruttando al massimo il vento nuovo che sembra voglia arrivare anche nella nostra provincia. Così come prospettive interessanti potrebbero attuarsi con la patrimonializzazione dei confidi che, a quanto pare, la Regione intende concretizzare attraverso l’Irfis. Vedremo”. Prelati ha invece puntato il dito sui problemi sociali che potranno ingenerarsi da qui a qualche tempo. “Non è che risolvendo la questione quest’anno, ad esempio – ha sottolineato – poi dal prossimo tutto tornerà come prima. Occorre individuare modelli di crescita sostenibile che garantiscano tutti i settori produttivi e, soprattutto, eliminino questo clima di desertificazione economica che sta riducendo le piccole e medie imprese sul lastrico”. Il direttore Traina, quindi, ha spiegato, dal punto di vista tecnico, che la Regione predisporrà un nuovo bando per quanto concerne i contributi in conto economico a cui le imprese hanno diritto. Un bando che, stavolta, dovrebbe essere più estensivo, evitando penalizzazioni che non hanno senso alcuno.
Commerfidi Ragusa. La Regione ha ritirato il bando sui contributi in conto interesse. 432 imprese iblee hanno rischiato l’esclusione Guastella: “Avremmo fatto i conti con un’ecatombe di chiusure”
- Aprile 16, 2013
- 2:42 pm
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