Sull’IMU si scioglie il consiglio comunale di Modica . Nessun punto approvato. 4 consiglieri abbandonano l’aula per protesta.

consiglio comunale modicaPresenti dodici consiglieri la seduta introduce il punto relativo all’approvazione delle aliquote per l’applicazione IMU per l’anno 2013 ( peraltro in sintonia con il piano finanziario pluriennale adottato il 30 dicembre 2012).La delibera è corredata dai pareri favorevoli del dirigente e quello tecnico. L’indipendente Silvio Iabichella rileva che l’atto determina tre milioni di euro di risparmio e siccome non si hanno notizie del piano di equilibrio e atteso che il bilancio di previsione 2013 non è stato adottato ritiene che possa ridursi la pressione fiscale per l’IMU recuperando in altro modo le somme su altri capitoli e quindi attendere per l’approvazione dell’atto. Il Presidente Scarso ritiene che questo è un atto esecutivo del Piano pluriennale e quindi ha una direzione obbligata e propedeutico al bilancio di previsione del 2013. Il consigliere Iabichella non è dello stesso avviso. Il capogruppo di Territorio Paolo Nigro ritiene che sarebbe stata necessaria la presenza del dirigente del settore finanziario e ritiene che sulla scorta delle motivazioni di Iabichella l’atto dovrebbe essere ragionato e valuta che qualche giorno di tempo sarebbe necessario per analizzare meglio il problema. Chiede poi che i consiglieri comunali possano essere posti nelle condizioni di conoscere il carteggio, ove esista e richiesto, tra la commissione e sottocommissione del Ministero dell’Interno e l’ente in ordine al piano finanziario pluriennale adottato. Tutto ciò per esprimere un giudizio sereno sull’argomento.
Il consigliere Carmelo Abate valuta necessaria una conoscenza più specifica sull’argomento come è stato richiesto negli interventi precedenti atteso che il punto non è stato possibile discuterlo in commissione bilancio.
Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria ritiene che secondo gli atti già approvati che indicano le poste certe di entrate per un risanamento dei conti. Tra cinque giorni l’attività ordinaria del civico consesso cessa( 45 giorni prima dell’indizione dei comizi elettorali) e quindi è dubbio se ci sarà tempo per definire il punto; quindi se non si decide adesso non ci sarà tempo per definirlo.
Il consigliere Giorgio Stracquadanio ritiene che c’è confusione sul punto; denuncia il ritardo della presentazione e della discussione, per colpa dell’amministrazione, sul piano che poteva avere un contenuto più equilibrato.
La delibera sull’IMU oggi in discussione dovrebbe avere un supporto nel consuntivo 2012. Propone l’adozione di un punto fatto in modo più sereno e chiede un rinvio della discussione.
L’Assessore Tato Cavallino stima fondamentale votare il punto perché se si attua il piano bisogna dare garanzia di atti coerenti con il documento finanziario pluriennale, è un atto di responsabilità nei confronti della città, in quanto non si può modificare il capitolo delle entrate.
Il consigliere di NP Nino Cerruto ribadisce che l’atto si connette al piano; le modifiche vanno apportate il prossimo anno. Si tratta di un atto formale in coerenza al piano pluriennale; non approvarlo si va in una direzione diversa. Lasciare le cose come sono vanno recupero un milione e trecento mila euro.
Il Presidente Scarso leggendo la parte del piano sull’IMU, le aliquote sono state già approvate da consiglio. Quello di oggi è solo un atto formale.
Il capogruppo dei Popolari Salvatore Cannata rileva che altri atti dovrebbero essere adottati in consiglio, vedi il bilancio di previsione 2013 e propone che il punto venga rinviato e sottoposto alla commissione competente. Ritiene che sulla seconda casa bisogna rivedere l’aliquota per tipologie considerato che vi sono, tra queste, unità produttive oggi in crisi. E’ chiaro che bisogna rimodulare l’entrate in modo più equitativo.
Il consigliere Iabichella precisa che non è in disaccordo con il punto; lo scenario potrebbe cambiare in corso d’opera ma si vuole solo capire se ci sono i margini per potere riequilibrare qualche capitolo all’interno del piano. Ribadisce il rinvio del punto in quanto è necessario approvare il consuntivo 2012.
Si passa alla votazione per il rinvio del punto. Ai voti a maggioranza sette i favorevoli al rinvio, contrari otto. La richiesta del rinvio non è stata approvata. Il consigliere Paolo Nigro e Silvio Iabichella e Salvatore Cannata, Giorgio Stracquadanio abbandonano l’aula.
Queste le motivazioni: il primo, richiedendo la trascrizione a verbale, perché non è stato posto nelle condizioni di esaminare a tutela dell’intero consiglio gli atti legati alla materia finanziaria e deliberare con serenità e quindi non esprimerà alcun voto; il secondo perché ritiene che non essendo state accolte le sue proposte fatte in precedenza con rinvio del punto che non era strumentale politica ma solo per ridurre la pressione fiscale nella città, il terzo si associa a due colleghi e ribadendo che non è stato possibile avviare una discussione serena sull’argomento per poterlo modificare e il quarto abbandona l’aula con il suo gruppo in quanto non è stato posto nelle condizioni di discutere serenamente l’argomento.
Sulla votazione del punto manca il numero legale ( presenti undici consiglieri).
La seduta del consiglio è sciolta.

L’AMAREZZA DEL SINDACO BUSCEMA

Oggi pomeriggio per l’ennesima volta è mancato il numero legale in Consiglio comunale al momento dell’approvazione delle delibere che riguardano le nuove aliquote Imu e Irpef, a causa della precisa volontà di un gruppo di consiglieri di opposizione che ha scelto di abbandonare l’aula e di far venir meno le condizioni  perchè si potesse procedere alla votazione.
Le nuove tariffe – che prevedono l’aumento di un punto percentuale per l’Imu sulle seconde case e dell’Irpef – sono già state fissate al momento dell’approvazione del Piano di riequilibrio e sono necessarie per garantire l’entità delle previsioni di entrata in esso contenute.
Senza ulteriori commenti sull’atteggiamento dei Consiglieri che stanno volutamente ritardando l’attivazione di misure indispensabili per l’equilibrio finanziario del nostro ente, mi limito a far riflettere l’intero Consiglio sul fatto che a breve la Commissione della Corte dei Conti che sta esaminando il Piano, con ogni probabilità ci richiederà gli atti conseguenti: la mancanza di queste delibere potrebbe dunque minare gravemente l’attendibilità del Piano nel suo complesso.
Mi auguro che di questo si terrà maggior conto nella prossima seduta e che possa essere risolutiva.
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