Ancora una volta il consiglio comunale di Modica ha mostrato il peggio di se; ancora una volta si è persa l’occasione di perseguire gli interessi della città e dei cittadini anteponendo ad essi quelli propri e personali dettati dall’approssimarsi della campagna elettorale.
Dopo una serie di rinvii, legati alla mancanza di numero legale, che si protraggono da diverse sedute, oggi il consiglio comunale è stato reso vano dall’irresponsabilità non solo di chi deserta l’aula sistematicamente, senza distinzione di maggioranza e opposizione, ammesso che tale definizione abbia ancora senso, ma anche di coloro che volutamente e strumentalmente con la loro dispettosa uscita dall’aula hanno posto in essere le condizioni per compromettere i sacrifici che i modicani e i lavoratori stanno affrontando giornalmente. “Preme ricordare – dice il gruppo consiliare del Pd – che l’attività consiliare ordinaria avrà fine 45 giorni prima della data delle elezioni amministrative, ossia il 26 aprile, termine ultimo affinchè il consiglio possa esprimersi su atti importanti come i vari regolamenti che erano posti all’ordine del giorno.
Ma quello che preme evidenziare di più è l’importanza dell’approvazione dei punti, oggetto della discordia, che prevedono l’aumento dell’Imu sulle seconde case e dell’Irpef, aliquote già fissate al momento dell’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario (votato anche da consiglieri che oggi stranamente si sono indispettiti e sono usciti dall’aula).
Pensiamo sia inutile riportare i dettagli del piano di rientro approvato a fine anno che sono ormai a conoscenza di tutti. Quello che vogliamo rimarcare è il fatto che lo stesso è stato frutto di un compromesso tra i sacrifici dei lavoratori dell’ente e delle società partecipate (le quali a causa di ciò hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione e in alcuni casi a licenziamenti), i notevoli tagli dei servizi sociali e dei servizi in genere che fornisce l’ente, e l’aumento delle entrate necessarie per garantire la sopravvivenza dell’ente e quell’equilibrio economico essenziale e certo affinchè la Corte dei Conti possa esprimere un giudizio positivo sull’approvazione del piano stesso.
Siamo pienamente convinti che questo consiglio comunale abbia ancora tra i suoi scranni consiglieri responsabili che vogliono spendersi e decidere per il bene della propria città. Sottrarsi a ciò, in cambio di un ipotetico consenso elettorale, non solo contribuisce ad alimentare maggiormente quel fenomeno, considerato a ragione o a torto demagogico e populista, dell’anti-politica, ma non rende giustizia ad un’istituzione nobile e democratica qual è il consiglio comunale i quali componenti dovrebbero esserne fieri di farne parte.”